Nuovo DPCM e contagi in aumento, Clementi spiega perché “non dobbiamo spaventarci”: “Colleghi, basta terrorismo”

Nuovo DPCM, Clementi: "Credo che alcune di queste misure possano rivelarsi efficaci. Quello di una settimana fa era troppo blando"
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E’ un buon testo, ma non siamo a marzo: colleghi, basta terrorismo“: lo ha affermato Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.
Credo che alcune di queste misure possano rivelarsi efficaci. Quello di una settimana fa era troppo blando“.
Rimane il tema dei trasporti, settore molto critico: abbiamo ventimila autobus turistici privati fermi con altrettanti autisti disoccupati, non capisco perché non vengano utilizzati“.
Il tasso di ospedalizzazione non è quello di marzo e siamo diventati più bravi sia a curare sia a diagnosticare. Ma sui ricoveri ci sarebbe da fare anche un altro discorso: portiamo troppe persone in ospedale, questo fa andare in tilt il sistema sanitario e qui la rotta va invertita come la curva dei contagi“.
Portiamo troppe persone in ospedale, questo fa andare in tilt il sistema sanitario. La medicina del territorio va recuperata, potenziata” e attivare “subito strutture di degenza alternative” come gli hotel chiusi per mancanza di turismo.
Dobbiamo essere consapevoli della serietà della situazione ma allo stesso tempo non dobbiamo spaventarci perché nel momento del terrore si perde la lucidità per affrontare la sfida. Io critico anche i colleghi che accentuano con toni terroristici. Ricordo sempre che i decessi sotto i 40 anni sono l’1% e che la stragrande maggioranza dei morti sono 80enni con altre patologie. Bisognerebbe pensare a politiche di maggiore tutela per gli anziani in questa fase, per prevenire il rischio del contagio a chi è più esposto ad effetti drammatici“. “Fino al vaccino ci saranno ondate più o meno violente, fino a che il virus da epidemico diventerà endemico: per questo potrebbero passare anche anni. Per avere una produzione capace di coprire tutto il fabbisogno serviranno ancora diversi mesi e di sicuro non sarà disponibile per tutti subito“.

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