Alcune particolari fibre potrebbero essere utilizzate in ambito spaziale, con importanti ricadute sul settore: nell’ambito del progetto Bio-Composite Structure in Space, dell’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con le società svizzere Bcomp e Ruag, si ipotizza infatti l’impiego delle fibre della pianta del lino all’interno dei pannelli satellitari al posto delle fibre di carbonio: la sostituzione consentirebbe uno smaltimento più agevole, perché, durante il rientro in atmosfera, farebbero bruciare più rapidamente il satellite, rendendo il processo più sicuro.
Inoltre va sottolineata la riduzione degli impatti ambientali della produzione spaziale, uno degli obiettivi principali dell’iniziativa Clean Space dell’ESA: le fibre di lino potrebbero ridurre le emissioni di anidride carbonica fino al 75% rispetto alle stesse parti in fibra di carbonio.