La stazione spaziale Gateway, destinata all’orbita lunare, e in futuro anche lander e basi sul suolo lunare, è uno dei pilastri della missione Artemis della NASA, che punta a riportare l’uomo sulla luna entro i 2024, insieme alla prima donna. I moduli abitativi della stazione Gateway parleranno italiano. L’Italia, infatti, si prepara alla Luna e lo fa sia attraverso la partecipazione ai programmi dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), sia attraverso gli accordi attuativi che a breve faranno seguito alla dichiarazione di intenti recentemente firmata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro per il nostro Paese con gli Stati Uniti.
“Vorremmo offrirci come partner chiave per i moduli abitativi”, ha detto all’ANSA il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. “Space Home e’ il nome che anche l’industria sta utilizzando da tempo e che evoca l’idea di una casa spaziale, come un concetto di focolare domestico caro all’Italia”, ha proseguito Saccoccia. “L’altro elemento chiave, al momento soggetto a una gara, e’ la realizzazione del modulo abitativo del Lunar Lander“, ha aggiunto il presidente dell’Asi riferendosi al futuro veicolo destinato a scendere sul suolo lunare. “Sono idee e prospettive che dovranno concretizzarsi. Abbiamo le idee chiare: ci interessa saper capitalizzare al meglio le capacita’ sviluppate nei decenni passati”, ha aggiunto riferendosi alla realizzazione, da parte dell’Italia, dei moduli pressurizzati per la Stazione Spaziale, frutto dell’accordo bilaterale firmato con la Nasa nel 1997.