Le missioni di raccolta di campioni nello spazio potranno contare su un nuovo alleato, una tecnologia a basso costo che prima verrà testata sulla luna e poi su Phobos, satellite naturale di Marte. I laboratori della Honeybee Robotics hanno sviluppato PlanetVac, in parte supportata dalla Planetary Society, fondazione internazionale no-profit attiva nella promozione della ricerca spaziale, con l’obiettivo di semplificare le operazioni di raccolta dei campioni.
Emettendo gas sulla superficie del corpo celeste da investigare, PlanetVac smuoverà le particelle del suolo e i frammenti rocciosi che poi verranno raccolti in un apposito contenitore. Nella sua configurazione più semplice, PlanetVac può essere agganciato ad una delle gambe di un lander. Il debutto di PlanetVac avverrà nel 2023 in una missione dimostrativa sulla luna. Nel 2024, invece, lo strumento opererà su Phobos.
Per quanto riguarda la missione sulla luna, lo strumento sarà collocato a bordo di un lander che la NASA deve ancora selezionare nell’ambito del programma CLPS (Commercial Lunar Payload Services). La zona del Mare Crisium, dove avverrà l’allunaggio del lander, finora è stata visitata solo dalla missione russa Luna 24 del 1976. In questa zona, PlanetVac raccoglierà dei campioni, li verificherà tramite una fotocamera e un sistema di misurazione laser e suddividerà quanto raccolto a seconda delle dimensioni.
In merito alla missione sulla luna Phobos, lo strumento sarà lanciato a bordo della sonda Mmx della Jaxa, che disporrà anche di un braccio robotico (C-Sampler) per scavare sulla superficie del corpo celeste. Questa versione di PlanetVac, chiamata P-Sampler, sarà fornita dalla NASA all’agenzia spaziale giapponese. Nella missione, dopo la raccolta, i campioni saranno inseriti in un raccoglitore, che a sua volta il braccio robotico inserita in un contenitore dotato di paracadute per il rientro a Terra. Quest’ultima fase, avverrà quando Mmx sarà vicino al nostro pianeta e lascerà andare il contenitore. Il rientro dei campioni raccolti dovrebbe avvenire a 5 anni dal lancio della missione, quindi nel 2029, se tutto andrà come previsto. Questa missione potrebbe permettere agli astronomi di capire se Phobos si è formata in seguito ad un impatto subito da Marte o se è stata catturata dalla sua forza gravitazionale.