Donald Trump e la cura contro il coronavirus, Novelli spiega: “gli anticorpi monoclonali sono una speranza per tutti”

Esiste una cura contro il coronavirus? L'esperto italiano Novelli promuove il farmaco 'testato' da Donald Trump: ecco come agisce
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Donald Trump è tornato alla Casa Bianca dopo aver trascorso alcuni giorni in ospedale a seguito della positività al coronavirus. Il Presidente degli Stati Uniti sta bene, anche se è apparso un po’ provato e debilitato dal virus e si sta sottoponendo ad una specifica cura per combattere il Covid-19.

Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Roma Tor Vergata ha approfondito il tema, spiegando la cura di Trump a base di anticorpi monoclonali sintetici, sui quali ha anche realizzato uno studio in collaborazione con l’Università di Toronto.

Gli anticorpi monoclonali sono una speranza per tutti, il fatto che il farmaco sia stato somministrato a Trump dimostra quanto, negli Stati Uniti, siano convinti della bontà dei risultati della sperimentazione del prodotto elaborato da Regeneron. Ma anche noi in Italia siamo molto avanti con la ricerca. Per Trump, il protocollo prevede Remdesivir e vitamina D, gli unici due strumenti su cui c’è evidenza clinica di buona efficacia. Il Remdesivir agisce contro la replica del virus, i monoclonali impediscono che il virus entri. I monoclonali sono farmaci intelligenti, efficienti e potenti disegnati dall’uomo. Riconoscono un target, un obiettivo, una parte a cui si attaccano. Il virus usa una chiave per entrare e questi anticorpi si attaccano a un pezzo di quella chiave, che si chiama Rbd. Se tu blocchi quella chiave, non entra più nella serratura. Il principio è questo. Perciò è importante utilizzare il farmaco in una fase iniziale. O anche di profilassi, perché ti protegge. Non a lungo, ma comunque per un mese o un mese e mezzo. Immagini l’utilità in una Rsa o una nave da crociera“, ha spiegato Novelli.

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