Coronavirus Calabria, preoccupa il focolaio di Palmi con 97 positivi: il Comune denuncia l’inaffidabilità dell’Asp nella gestione dei positivi

Preoccupa in Calabria il focolaio di Palmi: sono in totale 97 le persone risultate positive al tampone per il coronavirus
MeteoWeb

Continua il caos che sta investendo la sanità in Calabria. Situazione di attenzione nel Comune di Palmi, interessato in questi giorni da un focolaio che sta facendo preoccupare la popolazione. Sono in totale 97 le persone risultate positive al tampone per il coronavirus, come comunica il Comune attraverso Facebook: “Sale ancora il numero di casi nella nostra città: ad oggi sono 97 i cittadini positivi. Chiediamo la massima cautela, la massima responsabilità, il massimo rispetto delle norme anticontagio, limitiamo al minimo i contatti e le uscite.”

Oggi però arriva anche la denuncia di mancata assistenza da parte dell’Asp. “SIAMO STANCHI! #CHIASPETTAMUORE – si legge su Facebook – Siamo stanchi di vedere negato il nostro diritto alla salute. Vogliamo che si ponga immediatamente fine al commissariamento.
La salute è un diritto costituzionalmente garantito, pretendiamo risposte e le pretendiamo subito.
Non siamo più disposti ad ASPettare, perché chi ASPetta muore.
Siamo calabresi. Siamo italiani. #chiASPettamuore.”

Non solo. La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha avviato un’indagine in merito al mancato tracciamento dei pazienti positivi al Covid da parte dell’Azienda sanitaria provinciale. Il fascicolo è stato aperto circa un mese fa dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni.

Tra gli elementi sottoposti a indagine vi sono anche i ritardi nell’espletamento dei tamponi e del rilascio dei risultati. In particolare i pm stanno cercando di verificare come mai i pazienti positivi asintomatici e in quarantena sarebbero stati di fatto abbandonati nelle loro abitazioni senza alcuna comunicazione o assistenza da parte dell’Azienda sanitaria.

Una gestione totalmente inaffidabile dunque. In sintesi le persone positive che non manifestavano sintomi, sono stati messi in quarantena ma per tutto il periodo dell’isolamento sono stati impossibilitati a contattare il personale sanitario che si doveva occupare di loro e fornire le indicazioni necessarie su come gestire il periodo di quarantena.

Dalle prime indagini è emerso che la situazione dipende dalla carenza di organico nell’Unitò di igiene e sanità pubblica dell’Asp. Nel dipartimento ci sono solo 14 tra Medici e infermieri, ma in realtà dovrebbero essere circa 60. Con l’esplosione della pandemia, lo scorso marzo, erano state autorizzate le assunzioni di personale sanitario. Questo non è stato fatto e l’iter dei concorsi sarebbe stato avviato solo dopo che la Procura ha iniziato gli interrogatori di alcuni dipendenti dell’Asp.

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