Coronavirus, ipotesi Regioni sulle nuove misure: limitare gli spostamenti degli over 70

Si sta discutendo di questa ipotesi al vertice con Boccia e Speranza sulle nuove misure da adottare per contrastare l’epidemia di Covid-19 in Italia
MeteoWeb

E’ terminata la riunione dei ministri Boccia e Speranza con Regioni, Comuni e Province sulle misure del prossimo Dpcm-anti Covid, secondo quanto si apprende. Le Regioni in particolare avrebbero chiesto misure uniformi per tutta Italia, viene riferito. Boccia ha riconvocato la riunione domani alle 9. Secondo quanto si apprende sarebbero diverse le ipotesi avanzate dai presidenti al governo. Tra queste, oltre alla limitazione della mobilita’ dei cittadini tra Regioni o alla chiusura di altre tipi di attivita’ commerciali, anche quella di limitare gli spostamenti agli over 70, sulla mobilità delle persone in termini di orario (un anticipo del coprifuoco). I governatori Regioni – vista la situazione particolarmente preoccupante – concordano che il governo proceda con interventi di carattere nazionale.

Francesco BocciaIl documento dell’Istituto Superiore di Sanita’ e il sistema di monitoraggio che abbiamo condiviso con scienziati e Regioni ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se un RT supera un certo livello -oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 – allora alcune misure gia’ previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico. Per questo non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola ma deve dipendere dal grado di RT in ogni regione”. Lo ha detto, stando a quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.

“Ipotizziamo la possibilita’ di rafforzare la rete di alberghi o strutture da trasformare in Covid Hotel per accogliere positivi asintomatici che non possono restare in casa”, avrebbe aggiunto.

Tra i presidenti che hanno preso parte al confronto Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna), Attilio Fontana (Lombardia), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Luca Zaia (Veneto), Giovanni Toti (Liguria), Donato Toma (Molise), Michele Emiliano (Puglia), Vincenzo De Luca (Campania), Donatella Tesei (Umbria), Marco Marsilio (Abruzzo), Alberto Cirio (Piemonte), Eugenio Giani (Toscana), Nino Spirli’ (Calabria). Partecipano anche Antonio Decaro (Anci) e Michele De Pascale (Upi).

Meno burocrazia per assumere personale sanitario senza concorso e misure ad hoc per over 75enni. Sono i due aspetti su cui intervenire per invertire il contagio da coronavirus e non bloccare il Paese, secondo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a seguito del confronto col governo. “Mattinata di confronto tra Governo e Regioni su nuove misure per contenere il Covid-19 – ha scritto Toti su Facebook – Non credo che il Paese possa permettersi un nuovo lockdown, cosi’ come sarebbe impossibile bloccare gli spostamenti tra regioni mentre l’Italia continua a lavorare e produrre. Bisogna smettere di agire sempre sulle stesse categorie. Le regole eccezionali non possono valere solo per chiudere, semmai ora devono servire a scardinare la burocrazia che ancora ci impedisce di affrontare questa emergenza. Parlo di regole – precisa Toti – che ci consentano di assumere a tempo indeterminato senza concorso, di prendere medici anche non specializzati, di assumere infermieri anche prima della fine del corso di studi“.

Secondo il governatore, “c’e’ un altro tema che nessuno sembra voler affrontare e che potrebbe essere risolutivo: la maggior parte dei pazienti gravi nei nostri ospedali e purtroppo anche dei morti che piangiamo ogni giorno e’ composta da persone sopra i 75 anni. E per quanto ci addolori ogni singola vittima, non possiamo non tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Si tratta di persone che sono per fortuna per lo piu’ in pensione, non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo piu’ fragili vanno tutelate in ogni modo. Perche’ non si interviene su questa categoria? – chiede il presidente ligure – Proteggendo i nostri anziani di piu’ e davvero, la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori. Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero. Speriamo ci sia saggezza stavolta e non demagogia”.

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