Perchè il contagio continua ad aumentare nonostante le chiusure di un mese fa e perchè aumenterà ancora

La verità sul SarsCoV2: perchè il contagio continua ad aumentare e non ci sarà nulla da fare per tutta la stagione invernale
MeteoWeb

Lockdown o non lockdown, zone rosse o arancioni o gialle, il contagio sale e continuerà a salire. Sta salendo in Campania dove le scuole sono chiuse da 20 giorni, sta salendo in tutt’Italia (ieri record di 34.500 nuovi positivi) dove da oltre un mese (era il 4 ottobre) sono già in vigore coprifuoco, chiusure dei ristoranti e delle pizzerie e altri provvedimenti assolutamente inutili per bloccare il contagio. Che aumenta semplicemente perchè siamo a Novembre, nel periodo dell’anno con meno ore di luce naturale, con temperature in calo verso il freddo invernale e maggiore piovosità che determina un più alto tasso di umidità relativa.

E così se da maggio a settembre per 5 mesi ininterrotti abbiamo fatto qualsiasi folla e assembramento incontrollato senza mascherine eppure il contagio rimaneva azzerato e gli ospedali erano sempre vuoti, adesso al contrario il virus circola e circolerà fino a marzo come qualsiasi infezione delle vie respiratorie fortemente condizionata dalla stagionalità. E circola tra le persone, nelle case, negli ospedali, nelle RSA, nelle farmacie, nei supermercati. La disarmante verità è che non si può fermare, neanche chiudendo tutto, come ha già dimostrato il lockdown del 9 marzo che ha visto il contagio continuare a crescere per un mese e mezzo (a fronte di un’incubazione del virus inferiore ai 5-7 giorni) e poi diminuire soltanto in relazione alle condizioni meteo-climatiche. Probabilmente senza lockdown, consentendo alla gente di uscire, prendere sole, vivere all’aria aperta, le cose sarebbero migliorate già ad aprile, anche prima delle riaperture.

Le pubblicazioni scientifiche in paper-review che dimostrano il legame tra le condizioni meteorologiche e l’andamento della pandemia sono ormai centinaia, e con il passare dei mesi si sono sempre più rafforzate. L’ultima, pubblicata su iScience, è italiana: un gruppo multidisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Università statale di Milano, dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente (ARPA) della Lombardia e dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi ha dimostrato quanto l’andamento del contagio dipenda dal Sole. Pochi giorni fa era stata l’Università di Oslo a pubblicare su Pnas le evidenze del rapporto tra i livelli di luce ultravioletta e l’andamento del contagio mentre a Ottobre su Science è arrivato lo studio della Columbia Mailman School che ha spiegato come il SarsCoV2 tenderà a diventare endemico e stagionale.

sveziaIntanto in Svezia e a Bergamo la seconda ondata non c’è. Dove il virus ha circolato di più, infatti, c’è una buona parte della popolazione che è immune: anche questo è dimostrato dalla scienza e da numerosi studi scientifici sugli anticorpi e sulla loro durata.

Appare evidente che la soluzione non può essere quella di stare in lockdown 6 mesi l’anno, ma bensì bisogna imparare a convivere con questo virus che non è la peste nera nè la spagnola e che nel 95% dei casi non provoca neanche sintomi, o soltanto qualche lieve sintomo influenzale. Tra le persone in buona salute, questa percentuale sale fino al 99,99%, come per tutti gli altri virus influenzali. L’unica differenza è che per quelli abbiamo il vaccino che quindi protegge gli anziani e i malati. Vaccino che per il SarsCoV2: non arriverà domani, ne’ a Natale ne’ a Gennaio.

L’unica utilità dei lockdown è quella di spegnere piccoli focolai localizzati, ma quando il virus circola in modo ormai così diffuso e incontrollato in tutti i Paesi e in tutti i Continenti, non c’è più niente da fare per sperare di debellarlo. Bisognava farlo quando era un’epidemia, nei Paesi d’origine. La Cina non c’è riuscita ma oggi la esaltiamo perchè ha “sconfitto il virus“, scemo chi ci crede, come se fosse un Paese democratico, liberale e trasparente. Come se non avesse falsificato i dati, nascosto al mondo la verità, mettendoci tutti in questo pasticcio. Dal momento in cui è diventata una pandemia, come dice la parola stessa e come dimostrano storia e scienza, non c’è più nulla da fare. Le speranze di farlo fuori sono pari a zero: possiamo solo conviverci e prepararci a prenderlo tutti, prima o poi, attrezzandoci per averne le conseguenze meno gravi possibile.

La soluzione, quindi, è quella di consentire al virus di circolare il più possibile nelle fasce più sane e giovani della popolazione, isolando nella prima fase i più fragili ed esposti a complicazioni. Così facendo, si creerà un’immunità naturale e le persone con gli anticorpi bloccheranno le catene di contagio, proteggendo naturalmente anche tutti gli altri, proprio come sta succedendo a Bergamo (dopo un prezzo dolorosissimo pagato lo scorso marzo), o come in modo più intelligente hanno fatto in Svezia, che ha un numero di morti in rapporto alla popolazione enormemente inferiore a quello dell’Italia nel suo complesso e a maggior ragione delle zone del nostro Paese più colpite dalla pandemia.

Chi parla di vaccino a dicembre o di chiusure oggi per salvare il Natale vi sta soltanto prendendo in giro. Anche a marzo il lockdown doveva durare due settimane, ma poi vi hanno tenuti barricati in casa due mesi solo perchè è arrivata la primavera e il contagio si è fermato per cause naturali. Adesso invece abbiamo l’inverno davanti. E fino a un mese fa giuravano che non avrebbero fatto chiusure, poi hanno iniziato con i ristoranti, successivamente le palestre, adesso le prime zone rosse. E’ chiaro che vogliono tenere l’Italia 4 mesi in lockdown, e sono le stesse persone che negli scorsi 6 mesi dovevano costruire nuovi ospedali, incrementare i posti letto e assumere medici e infermieri, mentre invece pensavano a banchi a rotelle, monopattini e avevano anche il coraggio di accusare di “sprechiBertolaso che invece costruiva nuovi ospedali d’eccellenza con i fondi privati delle donazioni spontanee.

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