Coronavirus, Luca Zaia: “In Veneto ricoveri nelle terapie intensive al livello del 19 marzo”

Luca Zaia: "I cittadini chiedono se diventeremo zona rossa, se ci sarà un lockdown e io rispondo 'dipende da voi'. Se la gente non rispetta le regole è inevitabile che qualche guaio lo portiamo a casa"
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“Siamo nella fase di turbolenza: con 1.772 ricoverati siamo al livello raggiunto il 30 marzo, come terapie intensive siamo al 19 marzo”. Lo sottolinea il Presidente del Veneto Luca Zaia aggiornando i dati di oggi. “Abbiamo ricoveri che pesano – aggiunge – stiamo riaprendo in continuazione reparti per ricoverare i pazienti”.

“Le ordinanze saranno tre, diverse per le tre regioni“, spiega in merito ai nuovi provvedimento che Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia stanno predisponendo. “Saranno diverse – precisa – ma in linea come principio”.

“I tamponi rapidi fatti in Veneto sono 492.451, 120-130 mila la settimana, quelli molecolari hanno raggiunto quota 2.494.150. Abbiamo questa ‘colpa’ – aggiunge – di fare tanti tamponi rapidi”. Il fatto che i tamponi rapidi e quelli molecolari siano stati equiparati, conclude, “fa sì che per noi il parametro 2.1 si dimezzi”.

“Dall’Istituto superiore di sanità non c’è stato alcun richiamo, nulla. Nel suo report c’è scritto testualmente ‘rischio moderato con alta probabilità di passare a rischio alto nel parametro sull’incidenza tra numero positivi e tamponi fatti'”. Lo ha tenuto a sottolineare il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel punto stampa spiegando che “ma, proprio ieri sera dal ministero della Salute è arrivato il chiarimento per cui si caricano anche i tamponi rapidi e quindi da oggi la percentuale tra numero di positivi e tamponi fatti si dimezza e il nostro parametro rientra nella media nazionale. Purtroppo abbiamo anche questa ‘colpa’ quella di fare tanti tamponi rapidi, più di altri”.

“I cittadini chiedono se diventeremo zona rossa, se ci sarà un lockdown e io rispondo ‘dipende da voi’. Se la gente non rispetta le regole è inevitabile che qualche guaio lo portiamo a casa”, ha spiegato  Zaia nel corso del punto stampa di oggi, precisando che “se andiamo a peggiorare la situazione è perché qualcuno pensa di essere più furbo degli altri”. E Zaia ha spiegato quindi che “l’incontro di oggi con i colleghi di Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia servirà per una linea comune. Poi ogni regione avrà una sua ordinanza con le sue peculiarità“. Certo è, ha tenuto a sottolineare il governatore del Veneto, che “non possiamo permettere che i medici si trovino con i pullman di pazienti da ricoverare. Ed è per questo che dico ai cittadini di evitare gli assembramenti, di non andare in piazza, nei centri storici durante il fine settimana, non si può, non funziona così”.

Sul vaccino anti Covid stiamo seguendo la ‘partita’ è importante che il vaccino anti Covid arrivi e noi siamo pronti a garantire la catena del freddo e a conservalo e a organizzare la somministrazione in maniera molto rapidi. Credo sia un punto solido per la lotta al virus. Dobbiamo creare un network con medici di base per la somministrazione, ma prima il vaccino deve arrivare davvero, e bisogna vedere in quali quantità. Ovviamente, il vaccino sarà su base volontaria”, ha spiegato Zaia.

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