Malattie cardiovascolari, attenzione al colesterolo cattivo: un test rivela se i nostri comportamenti sono corretti

Chi deve tenere sotto controllo l'evoluzione di una malattia cardiovascolare, deve monitorare i principali fattori di rischio, in primis il colesterolo cattivo
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Le malattie cardiovascolari colpiscono ogni anno in Italia 5,5 milioni di persone, poco meno di un italiano su 10: per tale motivo è nata la campagna di sensibilizzazione “Il cuore conta su di te – Fai la mossa giusta“, promossa da Fondazione Italiana per il Cuore in collaborazione con Amgen e rivolta a persone già colpite da infarto, ischemia e ictus.
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di ricovero in Italia e sono ancora la principale causa di morte, dato che rappresentano quasi il 36% di tutti i decessi. Chi ha già avuto un evento è più a rischio che se ne verifichi un secondo, se non si cura in modo adeguato: chi deve tenere sotto controllo l’evoluzione di una malattia cardiovascolare, deve monitorare i principali fattori di rischio, in primis il colesterolo cattivo, e ciò vale soprattutto durante la pandemia Covid-19, che rende più difficili visite e check-up.
Si tratta di un’emergenza nell’emergenza“, ha spiegato Emanuela Folco, presidente Fondazione Italiana per il Cuore. “Dopo le cure ospedaliere, è fondamentale che il paziente sia reso consapevole che la sua condizione è cambiata. Una volta a casa dovrà saper convivere con una malattia cronica che richiede terapie continuative e attenzioni rispetto allo stile di vita“.

A questo scopo, sulla scacchiera del sito www.ilcuorecontasudite.it, le persone con rischio cardiovascolare e i loro caregiver possono memorizzare le buone abitudini per tenere sotto controllo il colesterolo e verificare con un test l’efficacia dei propri comportamenti, dall’alimentazione all’attività fisica.

Come azienda impegnata nella ricerca di cure di ultima generazione per le patologie cardiovascolari sappiamo come, per chi ha già avuto un infarto, la terapia da sola non sia sufficiente. E’ infatti fondamentale rendere il paziente consapevole della sua nuova condizione, ne conosca i sintomi e i fattori di rischio da tenere sotto controllo,” ha concluso Maria Luce Vegna, direttore medico di Amgen Italia.

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