Quali sono le differenze tra i vari vaccini anti-Covid?
A fare chiarezza sull’argomento è l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola.
“I vaccini in fase più avanzata sono 10, di cui 4 basati su adenovirus, 2 su mRNA, 3 su virus inattivato ed 1 su componente virale (proteina spike),” precisa l’esperta.
I vaccini con adenovirus sono:
“1) CanSino Biologics – in collaborazione con l’Istituto di Biologia dell’Accademia delle Scienze Mediche Militari della Cina – basato su adenovirus Ad5. Vaccino approvato in Cina per uso limitato.
2) Gamaleya Research Institute, parte del Ministero della Salute russo. È una combinazione di due adenovirus, Ad5 e Ad26. Vaccino chiamato Sputnik e già in uso in Russia.
3) Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston in collaborazione con Johnson & Johnson basato su Adenovirus 26(Ad26).
4) AstraZeneca con l’Università di Oxford basato su un adenovirus degli scimpanzé chiamato ChAdOx1“.
Per quanto riguarda invece i vaccini con mRNA, l’immunologa elenca:
“1)MODERNA, azienda americana (Cambridge, Massachusetts) in collaborazione con il National Institutes of Health (finanziamenti del governo USA).
2)BioNTech, azienda tedesca in collaborazione con Pfizer (USA) e FosunPharma (cinese). Approvato in UK“.
L’esperta elenca poi i vaccini con virus inattivato:
“1)Sinovac Biotech (azienda privata cinese) ha realizzato un vaccino con virus inattivato cresciuto su cellule VERO. Approvato in Cina per uso limitato.
2)Sinopharm (azienda statale cinese) ha prodotto 2 vaccini basati su virus inattivato: uno realizzato da Wuhan Institute of Biological Products ed uno realizzato da Beijing Institute of Biological Products.. Vaccino approvato in Cina per uso limitato“.
Infine Viola cita il “vaccino con proteina spike ricombinante:
NOVAVAX.
Proteina Spike inserita in nanoparticelle, con adiuvante“.
Covid, Silvestri: i vaccini Pfizer e Moderna “nettamente superiori” rispetto a quello AstraZeneca
“Basandosi sui dati a nostra disposizione, la conclusione preliminare ma ragionevolmente forte è che, in termini sia di efficacia che di protezione degli anziani, i due vaccini a RNA (Pfizer/BioNTech e Moderna) siano nettamente superiori a quello, peraltro anch’esso efficace, di Astra Zeneca/Oxford“: è il commento del virologo Guido Silvestri, professore alla Emory University di Atlanta, in riferimento alla pubblicazione, avvenuta oggi, dei dati sullo studio di Fase-III del vaccino per COVID-19 ChAdOx1 nCoV-19 (Voysey et al. Lancet Dec. 8th, 2020) che ha coinvolto quasi 24.000 soggetti.
“Il problema qui negli USA (e penso anche nella stessa UK) non si pone, visto che useremo i due vaccini a RNA – prosegue il virologo – mentre si vedrà come “reagiranno” a questi dati il governo italiano ed il CTS che avevano puntato molto su questo vaccino“.
In riferimento nello specifico allo studio pubblicato su Lancet, Silvestri ricorda: “I risultati in gran parte già li sapevamo: efficacia totale nel proteggere dall’infezione del 70%, con efficacia del 62% per chi ha ricevuto la dose piena (come per protocollo) e del 90% per chi invece ha ricevuto una dose ridotta (per errore, da notare). La sicurezza del vaccino come noto è eccellente. Purtroppo il numero di arruolati sopra i 55 anni non consente di giudicare l’efficacia in modo specifico per questa fascia di età. Una nota positiva è che questo vaccino a differenza di quelli a RNA (Pfizer/BioNTech e Moderna) si può conservare a 4C“.