Coronavirus, Speranza spiega il piano vaccini: “202 milioni di dosi entro marzo 2021, prima al personale sanitario e alle Rsa”

Durante la riunione con i capigruppo, Speranza ha spiegato il piano vaccini: ecco a chi andrà per primo e come si procederà successivamente
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Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, il ministro della Salute Roberto Speranza, durante la riunione con i capigruppo, ha spiegato il piano vaccini contro l’epidemia di coronavirus, sottolineando che l’Italia e’ stata in prima fila dall’inizio per l’approvvigionamento dei vaccini. L’Unione europea ha lavorato per un piano e per definire i contratti ma ci sono alcuni candidati vaccini che saranno tali solo quando ci saranno autorizzazioni sanitarie. Siamo – avrebbe argomentato Speranza – il primo Paese europeo che spiega per primo al Parlamento il piano vaccinale.

Il nostro Paese avra’ 202 milioni di dosi di vaccino dal primo trimestre 2021. Allo stato della conoscenza odierna ogni dose – questa la tesi espressa secondo le stesse fonti – il vaccino ha bisogno di richiamo e non si sa ancora quanto durera’ l’immunita’, ha spiegato Speranza. Inizialmente il vaccino andra’ al personale medico e sanitario e alle Rsa. Piano prima riservato a coloro che hanno 80 anni poi si passera’ a coloro che hanno una fascia di eta’ tra i 60 e i 70. Successivamente ai lavoratori ‘essenziali’, compresi quelli nella scuola.

Speranza, sempre secondo quanto viene riferito, ha sottolineato che ci sara’ il coinvolgimento dell’esercito. E che ci sara’ una rete per monitorare le vaccinazioni, attraverso un sistema informativo ad hoc collegato con sistemi regionali. Si lavorera’ dunque ad un doppio monitoraggio: quello legato alla vigilanza e un’altra alla ‘sorveglianza immunologica’. Secondo una linea dettata anche dall’Europa non si partira’ con l’obbligo della vaccinazione ma si utilizzera’ l’arma della persuasione e dell’informazione. Speranza avrebbe spiegato che il vaccino Pfizer sara’ attivo tra il 23 e il 26 gennaio. E le dosi andranno direttamente ai 300 punti di arrivo che sono direttamente gli ospedali. La distribuzione del vaccino sara’ interamente statale: la gestione sara’ centralizzata e il vaccino sara’ distribuito a secondo decisioni mediche e scientifiche. Successivamente ci sara’ un piano di vaccinazione di massa utilizzando grandi spazi pubblici, come palestre e spazi aperti come le fiere. Non possiamo far coincidere la terza ondata eventuale con la campagna vaccinale. Peer questo adesso obiettivo e’ flessione della curva epidemiologica, avrebbe ripetuto il ministro della Salute.

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