Dpcm Natale: tra spostamenti, cenone e regole, cosa si può fare e cosa è vietato tra Natale e la Befana [LIVE]

Cosa potremo fare a Natale? Dieci giorni in zona rossa e 4 in zona arancione, coprifuoco che resta alle 22 e massimo due persone non conviventi che si possono aggiungere al cenone
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A breve il premier Giuseppe Conte parlerà al Paese in diretta per illustrare le nuove disposizioni anti Covid, in vista delle festività natalizie. Ecco alcune anticipazioni.

Dieci giorni in zona rossa e 4 in zona arancione, coprifuoco che resta alle 22 e massimo due persone non conviventi che si possono aggiungere al cenone. Con il nuovo provvedimento per le festività natalizie il governo ha introdotto ulteriori misure restrittive rispetto a quelle entrate in vigore con il decreto legge del 2 dicembre e con il Dpcm del 3 dicembre, validi entrambi fino al 15 di gennaio. Ecco le principali novità introdotte con il nuovo decreto che rimarrà in vigore fino al 6 gennaio.

NATALE E CAPODANNO IN ROSSO: Sono complessivamente 10 i giorni in cui sarà estesa a tutta Italia la zona rossa: 24-25-26-27 e 31 dicembre, 1-2-3-5 e 6 gennaio. In tutto il paese valgono dunque le regole finora adottate nelle regioni rosse: sarà “vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute“. E’ sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. Sono inoltre chiuse le attività commerciali al dettaglio – ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchi – e i bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie e i pub, che possono effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. E’ invece consentito svolgere sia attività motoria, “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione“, sia attività sportiva, ma anche questa solo in forma individuale ed “esclusivamente all’aperto“.

4 GIORNI IN ARANCIONE: L’Italia sarà invece tutta arancione nei giorni ‘lavorativi’ all’interno delle due settimane delle vacanze natalizie: il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Rispetto alla zona rossa, due sono le differenze principali: sono aperti i negozi ed è sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza. Il decreto introduce però una norma a favore dei piccoli comuni: sono infatti consentiti gli spostamenti dai paesi con una popolazione non superiore a 5mila abitanti per una distanza di massimo 30 chilometri “con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.

DEROGA PER 2 NON CONVIVENTI AL CENONE: Per tutto il periodo delle festività natalizie il governo ha però introdotto una deroga ai divieti, che sarà dunque valida sia nelle giornate in cui l’Italia sarà ‘rossa’ sia in quelle in cui sarà ‘arancione’ ed è quella per consentire comunque ai parenti più stretti di vedersi per il cenone “lo spostamento verso le abitazioni private – si legge nella bozza del decreto – è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Di seguito i contenuti della conferenza stampa in diretta:

C’è il timore che la curva dei contagi possa subire un’impennata nel periodo natalizio. Dobbiamo intervenire per rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista delle aperture previste a gennaio. Questa volta abbiamo optato per un Decreto legge e non per un Dpcm. La preoccupazione del Cts riguardano gli assembramenti”, spiega il premier Conte.

Nel periodo di zona rossa ovvero nei giorni festivi e prefestivi saranno vietati gli spostamenti anche all’interno dei comuni. Si tratta dei giorni: 24-25-26-27-31 dicembre e poi 1-2-3-5-6 gennaio 2021. Si esce di casa solo per motivi di lavoro e di salute. Dalle 5 alle 22 si può ricevere in casa persone, che potranno portare con sè i figli minori di 14 anni. L’idea di consentire lo spostamento di due persone alla volta è stata presa “per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo“. E’ consentita l’attività motoria e sportiva individuale all’aperto.

Zona arancione. Giorni 28-29-30 dicembre e 4 gennaio ci si potrà spostare all’interno dei propri comuni senza dover giustificare il motivo. Per chi abita nei piccoli comuni ci si può spostare entro 30 km, ma non nei capoluoghi di provincia. I negozi saranno aperti fino alle 21:00.

Con questo decreto, precisa Conte, si dispone un immediato ristoro per chi subirà un blocco dalle misure. In particolare, con il nuovo dl Covid ci saranno 645 milioni di euro per ristorare bar e ristoranti chiusi nel periodo di Natale.

Ci avviamo con queste misure restrittive –  sottolinea il premier – verso il 27 dicembre, ovvero il Vaccine Day. Non risolverà i nostri problemi, ma sarà un inizio”. “Non stiamo perdendo tempo, perché le misure riguardano il periodo 24 dicembre-6 gennaio. Rafforziamo norme già varate, basandoci sui suggerimenti del Cts, che se ritiene utili nuove misure rafforzative per proteggere il nostro Paese, noi lo facciamo”, conclude Conte in risposta ad una domanda dei giornalisti.

Nessuno andrà a controllare nelle case, ma il decreto legge è stato concepito come limite alla limitazione delle persone“, sottolinea Conte incalzato dai giornalisti. “Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione” Dunque l’imposizione del numero di persone con cui trascorrere riguarda gli spostamenti, salvo poi eventuali controlli successivi alla presentazione dell’autocertificazione.

I morti restano una ferita per tutta la comunità internazionale. Anche la Francia ha superato i 60mila morti, il Regno Unito anche, ma non si tratta di stabilire classifiche. I decessi dipendono da molti fattori, abbiamo una popolazione molto anziana, la seconda al mondo dopo il Giappone. Le statistiche dicono che la morte colpisce chi ha delle co-morbilità. E ancora dagli stili di vita”, sottolinea il premier. “Con gli scienziati stiamo studiando le risposte, ma qui la politica si ferma e lascia spazio alla scienza“, aggiunge.

SCUOLA

Stiamo lavorando tantissimo per ripartire con la scuola in presenza , anche per le scuole superiori. Abbiamo programmato un recupero della didattica in presenza a partire dal 7 gennaio, e a questo scopo stiamo lavorando tantissimo. Siamo convinti che la scuola non sia fonte di contagio”, spiega Conte ai giornalisti presenti a Palazzo Chigi.

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