Nell’esplosione che si è verificata alla Esplodenti Sabino di Contrada Termini, fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche a Casalbordino, in provincia di Chieti, secondo le prime informazioni ci sono tre vittime. La notizia è stata confermata anche dal sindaco Filippo Marinucci che si trova sul posto. La ferrovia adriatica è ferma tra Fossacesia il porto di Vasto.
“Dai Vigili del Fuoco mi arriva la notizia di una esplosione a Casalbordino in un deposito di esplosivi. 3 vittime purtroppo a quanto si apprende a caldo. Ringrazio il comando di Chieti visitato in ottobre per il servizio che stanno svolgendo. Un sincero abbraccio alle famiglie delle vittime”, ha scritto su Twitter il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Carlo Sibilia.
“Potrebbe essere esplosa una casamatta, ma sappiamo pochissimo. Sono qui sul posto, ma ci sono soccorritori e forze dell’ordine in azione e al momento non possiamo avvicinarci. Mi dicono che ci sono tre vittime, ma non so se ci sono anche dei feriti“, ha precisato all’ANSA il primo cittadino Marinucci, che ha da poco raggiunto la zona della Esplodenti Sabino, dove si e’ verificata un’esplosione. L’azienda, che si trova in contrada Termine in un’area di oltre 20 ettari, conta un centinaio di dipendenti e si occupa di demilitarizzazione, recupero, smaltimento e distruzione di esplosivi.
Codacons: In Italia 74 morti dal 2000 per esplosioni fuochi artificio
“Ancora un gravissimo incidente in Italia che vede coinvolta una fabbrica di fuochi d’artificio“. Lo denuncia il Codacons, intervenendo sul caso dell’esplosione registrata oggi a Casalbordino, in provincia di Chieti. “Il bilancio provvisorio dell’incidente, che registra al momento tre morti – evidenzia l’associazione – porta a 74 il numero totale di vittime registrate in Italia dal 2000 ad oggi a causa di esplosioni nelle fabbriche di fuochi d’artificio, una strage che riporta la questione della sicurezza in primo piano”. “Servono più controlli presso tali strutture e occorre verificare costantemente il rispetto delle norme di sicurezza – afferma il presidente Carlo Rienzi –. La magistratura dovrà accertare se vi siano state omissioni sul fronte della sicurezza e negligenze da parte di chi aveva il compito di garantire il rispetto delle norme”.