Un forte boato è stato avvertito nella notte nell’area etnea: l’Etna mostra ancora dunque segni di irrequietezza.
A fare chiarezza su quanto avvenuto è il vulcanologo INGV Boris Behncke, che ha anche rassicurato sulla natura dell’evento esplosivo.
“Molti di voi in area etnea avranno sentito il forte boato che ha fatto tremare porte, finestre e serrande e tutto ciò che può vibrare, alle ore 23:31 del 23 dicembre 2020,” ha spiegato l’esperto. “Io l’ho sentito nel momento che ero uscito di casa per andare alla mia macchina e recarmi in Sala Operativa presso l’Osservatorio Etneo a Catania, dove sono di turno fino alle ore 08:20 del 24 dicembre. Pensavo, “questa sarà stata grossa”. Arrivato in Sala Operativo sullo schermo dell’infrasonico c’era il segnale infrasonico più grosso che io abbia visto in 12 anni che faccio turni, e anche i colleghi che erano di turno prima di me dicevano che non avevano mai visto un segnale simile“.
Tutto ciò però, ha precisato Behncke, “non significa niente di grave, il peggior effetto di esplosioni così rumorose è che può disturbare il sonno, e finisce qui. Dal 22 dicembre sera, si susseguono queste esplosioni al Cratere di Sud-Est, che ho anche fatto vedere in due post del 23 dicembre, e questa è stata un po’ più forte delle altre. Esplosioni di questo tipo sono tipiche in periodi fra un parossismo e l’altro. Nella primavera e nell’autunno del 2013 ne abbiamo viste tantissime”.
Stamattina, ha scritto Behncke in un post su Instagram, “come 2 anni fa, l’Etna emette cenere“, “però questa volta non è un’attività pericolosa. È solo spettacolo… e comunque serve sempre a farci ricordare che viviamo su uno dei vulcani più attivi del mondo. Certamente quello più bello della Terra!”