Momenti pieni di commozione dal rione Tamburi di Taranto, per l’ultimo saluto al piccolo Vincenzo, il bimbo di 11 anni morto per un linfoma linfoblastico primitivo nelle ossa, dovuto, secondo i cittadini, alle emissioni nocive dell’ex Ilva. Scene strazianti, con tutti gli amichetti di Vincenzo che si sono appiccicati al vetro del carro funebre piangendo ed urlando dalla disperazione poco prima del trasferimento al cimitero San Brunone. In tantissimi erano presenti all’ultimo saluto di Vincenzo, radunati in piazza Caduti sul lavoro, ex piazza Masaccio, per il passaggio del feretro.
“Hanno rubato il futuro ad una generazione e continuano a parlare di miliardi persi dimenticando il valore delle vite umane perse nella citta’ dell’Ilva”, ha scritto su Facebook il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. Il lungo applauso “ha aperto un varco e la bara tra le luci di Natale e la nostra gente, era di un bianco abbagliante, portava con se’ l’eta’ del gioco, della spensieratezza, della purezza. Ma era una bara e dentro c’era un bambino tarantino. Abbiamo visto bambini dell’eta’ di Vincenzo piangere, aggrappati alle loro madri, gli occhi pieni di paura”, ha aggiunto l’associazione Genitori Tarantini. Ma, conclude il movimento ambientalista, “i bambini non devono avere paura e non devono piangere un loro amico. Una storia vista e vissuta gia’ troppe volte“.