Mentre ci apprestiamo a vivere un Natale anomalo per via delle restrizioni contro la pandemia di SARS-CoV-2, in molti sperano in maggiori libertà a gennaio. Ma potrebbe non essere così: nonostante le misure restrittive che ci obbligano a stare in casa nel periodo delle festività, tranne che per qualche piccola deroga, a gennaio potremmo ritrovarci di nuovo in zona rossa, secondo quanto anticipato dal Premier Giuseppe Conte.
Con il rafforzamento della “cintura di protezione” contro la pandemia “per il periodo natalizio” dovremmo “poter affrontare gennaio dosando cum grano salis le misure solo dove necessario tra zona gialla, arancione e rossa. Se dovesse arrivare un’impennata, una terza ondata o una variante che faccia sbalzare l’RT, allora ci troveremmo facilmente in zona rossa o con misure piu’ restrittive. Ma in una situazione come quella attuale forse dovremmo affrontare gennaio-febbraio con una certa tranquillita'”, ha detto Conte.
“Ora spunta una variante inglese che corre molto piu’ veloce, di uno 0.70 in piu’, e spiegherebbe molte cose. Ma non voglio avanzare ipotesi. In Veneto stranamente i dati stanno crescendo, dobbiamo capire come e perche’“, ha aggiunto Conte sulla nuova variante. Sui vaccini Conte conferma che non saranno obbligatori. “Esiste il principio di autodeterminazione per cui qualsiasi trattamento deve essere volontario. Noi adesso facciamo partire il piano: se dovessimo scoprire che la popolazione non si sottopone, sara’ un problema e allora lo si dovra’ affrontare. Ma non c’e’ ragione di crederlo. L’ipotesi che le persone non si vaccinino e’ meramente residuale: la previsione e’ arrivare a 10 o 15 milioni di cittadini sottoposti a vaccinazione per avere un impatto significativo. Dovremmo arrivarci ad aprile. Se poi dovesse esserci un rifiuto di massa…“.