SARS-CoV-2, iperinfiammazioni nei bambini possono essere malattia di Kawasaki o una nuova patologia: il parere dell’esperto

Iperinfiammazioni possono essere malattia di Kawasaki o nuova patologia: bambini in media più grandi, con esiti migliori. Il commento dell'esperto sul legame col Covid
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Non e’ ancora chiaro se la malattia infiammatoria multi-sistemica sia una variante ‘severa’ della malattia di Kawasaki o un’entita’ clinica a se’ stante. Sicuramente la malattia infiammatoria multi-sistemica ha delle caratteristiche cliniche e laboratoristiche peculiari: una chiara associazione con il virus Sars-Cov-2, un’eta’ di esordio piu’ grande rispetto ai bambini con malattia di Kawasaki, in media 7 anni, maggior probabilita’ di accesso alla terapia intensiva pediatrica“, Andrea Taddio, docente di Pediatria presso l’Universita’ degli studi di Trieste e specialista del servizio di Reumatologia pediatrica e immunologia clinica dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) Burlo Garofolo di Trieste, fa il punto sulla malattia infiammatoria multi-sistemica rilevata in alcuni bambini con infezione da SARS-CoV-2.

Nella malattia infiammatoria multi-sistemica si presentano piu’ spesso i sintomi atipici della malattia di Kawasaki classica: sintomi gastrointestinali e respiratori. Le due malattie si intersecano quindi- chiarisce l’esperto- solo rispetto ad alcuni sintomi. Inoltre la malattia infiammatoria multi-sistemica ha un maggior numero di giorni di ospedalizzazione (12 in media) e un outcome migliore: nella nostra casistica non c’e’ stato alcun decesso e nessun esito cardiologico significativo”, ha aggiunto l’esperto intervenuto a congresso. “Nella malattia infiammatoria multi-sistemica c’e’ un atipico interessamento cardiovascolare con miocardite, pericardite, insufficienza cardiaca e valvolare, mentre nella Kawasaki c’e’ un interessamento coronarico con anomalia coronarica, insufficienza valvolare, insufficienza cardiaca, pericardite“. Dalle informazioni raccolte fino ad ora, avverte in conclusione il docente di Pediatria, emerge “la necessita’ di identificare precocemente i bambini con sintomi infiammatori acuti e di inviare raccomandazioni nazionali per l’individuazione e il trattamento dei casi di malattia infiammatoria multi-sistemica“, ha concluso.

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