A poche ore all’annuncio del nuovo Dpcm sulle misure di Natale per contrastare l’epidemia di SARS-CoV-2 in Italia, arriva il monitoraggio settimanale della cabina di regia ISS-Ministero della Salute. “L’incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del Paese. Si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell’intero Paese, con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto). Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni Paesi Europei e una mancata diminuzione dei casi con stabilizzazione della curva epidemica in altri“,si legge nel rapporto.
“Nel periodo 25 novembre–8 dicembre 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (range 0,79 – 0,94). Si riscontrano valori di RT puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni/PPAA. Di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità”. L’indice di contagio Rt torna nuovamente sopra 1 nel Lazio (1.07), Lombardia (1.02) e Veneto (1.08).
“Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ed aree mediche supera ancora le soglie critica di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.345 a 3.003; anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 30.081 a 27.342. Nella settimana di monitoraggio si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto con cinque Regioni/PA a rischio Basso di una epidemia non controllata e non gestibile. In particolare, 3 Regioni (Lazio, Liguria e Veneto) sono classificate a rischio Alto. Nessuna di queste è stata classificata a rischio alto per 3 o più settimane consecutive”.
“Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (374,81 per 100.000mila abitanti nel periodo 30/11-13/12 rispetto ai 454,70 nel periodo 23/11-6/12) il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni”.
“”E’ complesso prevedere l’impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, tuttavia le aumentate mobilita’ e l’interazione interpersonale tipica della socialita’ di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARS-CoV-2. Nella situazione descritta, questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l’impatto dell’epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione e’ ancora molto elevato. Si invita la popolazione a limitare, anche durante il periodo festivo, le interazioni con persone non conviventi a quelle strettamente necessarie escludendo in particolare episodi di convivialità in ambienti aperti e chiusi. Si incoraggia la popolazione ad evitare situazioni in cui non sia possibile rispettare le misure di distanziamento previste e di adottare con rigore l’utilizzo appropriato delle mascherine e l’igiene delle mani“, conclude il rapporto,