In queste ore, è alta l’attenzione su una nuova variante di SARS-CoV-2 che si è diffusa in Inghilterra, al punto che alcune nazioni stanno iniziando a sospendere i collegamenti con il Regno Unito, e che è stata rilevata anche in Olanda, Danimarca e Australia. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, prova a fare un po’ di chiarezza su questa nuova variante in un post pubblicato su Facebook.
La nuova variante è “un virus mutato che è stato momentaneamente nominato VUI-202012/01. Sembra più contagioso ovvero che si trasmette più facilmente da un individuo all’altro, ma non più aggressivo o letale. Si tratta ovviamente di ipotesi che andranno confermate da studi ancora in corso. Questa variante sta circolando in maniera importante e frequente nel Sud-Est del Regno Unito. Cosa è successo al virus? Ci sono state 17 mutazioni, la più significativa delle quali è la N501Y nella proteina spike che il virus usa per attaccarsi alle cellule umane. Questa mutazione come già detto lo renderebbe più facilmente diffusibile. Non è la prima mutazione che viene descritta nel mondo e non sarà neanche l’ultima. Simili mutazioni erano già state descritte in Spagna e altri paesi”, scrive Bassetti.
“I virus mutano continuamente. E’ il loro modo di vivere: cambiare per sopravvivere. Non si può escludere che questa variante non stia già circolando anche in altri paesi incluso l’Italia. Occorrerà continuare a studiare il genoma virale dei ceppi di virus isolati nel nostro paese. I vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini”, conclude Bassetti.