Da oggi l’Italia è entrata tutta in zona gialla ritrovando il piacere di un aperitivo o di un caffè al bar, oltre che di un pranzo al ristorante. Da oggi, dunque, anche in Lombardia, Piemonte, Calabria e Basilicata le serrande di bar, pub e ristoranti sono stata rialzate fino alle 18. Tutto ciò, sommato al tipico shopping prenatalizio, ha fatto scattare l’allarme assembramenti, con folle che si sono create in numerose città, da Nord a Sud.
La voglia di normalità, in questa penultima domenica prima di Natale con bel tempo quasi ovunque, l’ha fatta da padrone. E d’altronde è anche normale, viste le chiusure serrate che durano ormai da mesi. Le immagini delle folle che arrivano un po’ in tutta Italia rischiano ora di portare il governo a prendere in considerazione eventuali deroghe alle norme sugli spostamenti previste per le feste, con il Pd che sollecita “l’adozione di nuove misure che garantiscano il contenimento dei contagi” ed il M5s che condivide l’ipotesi di una ulteriore stretta: la linea deve essere, dicono i pentastellati, quella “del rigore e della fermezza” e le eventuali deroghe potranno riguardare solo gli spostamenti tra i piccoli comuni limitrofi. Per fare un punto della situazione il premier Conte, il ministro Boccia e i capidelegazione si sono riuniti in un vertice in serata. Si dice, di coloro che oggi hanno scelto di passeggiare invece che restare a casa, di abbiano ‘dimenticato i morti’. Ma è poi così vero? Forse ci sarebbe da riflettere sul fatto che le chiusure troppo serrate che durano da mesi hanno portato ad una situazione difficile da gestire, a livello psicologico, sociale ed economico, innanzitutto. E nonostante questo siamo uno dei paesi con il più alto numero di morti in rapporto agli abitanti. Forse, qualcosa nella gestione di questa pandemia la stiamo sbagliando. E la colpa non è sempre dei cittadini.
La situazione città per città
A Milano il centro città è stato letteralmente preso d’assalto dalle persone, complice anche la bella giornata di sole dopo tanti giorni di pioggia, che sia al mattino che al pomeriggio si sono riversate nelle strade a passeggio, a fare shopping, con code fuori dai negozi dei marchi di lusso, e coda anche per prendere il primo aperitivo dopo tanto tempo. Come allo storico locale in Galleria Vittorio Emanuele II, il Camparino, dove i milanesi si sono messi in fila per bere l’aperitivo nel primo giorno di riapertura dei bar. Anche il Piemonte stamattina si e’ svegliato giallo e allo storico ‘Caffe’ Torino’, in piazza San Carlo, i tavolini erano al completo. Per le strade del centro c’era grande folla e gia’ alle 11 si faceva fatica a camminare, con i negozi presi d’assalto. Code di auto, ingorghi e parcheggi tutti pieni con qualche assembramento davanti ai negozi delle catene di abbigliamento, ma ovunque accesso disciplinato, e tante prenotazioni nei ristoranti riaperti dopo settimane.
A Roma l’area della Fontana di Trevi e’ stata chiusa dai vigili nel tardo pomeriggio a causa della troppa folla che non consentiva “il rispetto del mantenimento della distanza di sicurezza“. I vigili del I Gruppo Trevi, per “salvaguardare la salute pubblica, hanno dovuto procedere alla momentaneo isolamento, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, dell’area per consentire il deflusso dei presenti“. Con il defluire delle persone, “si procedera’ ad una graduale riapertura e un contingentamento con modalita’ stop and go, procedura in atto anche in altre localita’ del “tridente”, per scongiurare assembramenti”.
“Ciascuno di noi ha un ruolo determinante, contrastiamo il virus con forza e responsabilita’. Non abbassiamo la guardia”, è l’appello della sindaca Virginia Raggi.
Le stesse scene, con strade piene per lo shopping e gente a passeggio, si sono viste un po’ in tutte le citta’ italiane, da Napoli a Bologna, e questo ha portato ad intensificare i controlli. Il Viminale ha reso noto che sono state 80.285 le persone controllate sabato nell’ambito delle verifiche per il rispetto delle restrizioni anti Covid. Le sanzioni sono scattate per 1.058 persone, mentre 15 sono state denunciate per violazione della quarantena. Sono state invece 14.712 le verifiche sulle attivita’ commerciali, che hanno portato alla sanzione per 62 esercenti e alla chiusura di 32 attivita’.
Tanta gente ma tutta con mascherina oggi in centro a Firenze per lo shopping natalizio. Code distanziate ai negozi con rispetto delle distanze di sicurezza. Al mercato delle Cascine nei momenti di massimo afflusso la polizia municipale ha regolamentato gli accessi con entrata dal lato del Viadotto dell’Indiano e uscita da piazza Vittorio Veneto per mantenere ordinato il flusso pedonale. Ai posti di controllo predisposti in ingresso citta’ le verifiche fatte non hanno evidenziato irregolarita’ negli spostamenti, fanno sapere. Intanto messaggi anti assembramenti sono stati diffusi dalle auto della polizia municipale per invitare le persone presenti in strada al rispetto delle regole anticontagio.
Le reazioni
Di fronte a una situazione che rischia di andare fuori controllo, e’ duro il richiamo di Gino Strada: “Vedo – dice il fondatore di Emergency – un Paese superficiale perche’ si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questo non viene considerato con il dovuto rispetto e la dovuta attenzione”.
“Le misure messe in campo sono state decise per evitare che succeda quanto successo questa estate. Nei centri delle città italiane ho visto foto di assembramenti insopportabili. Serve stare attenti e fare ogni sacrificio è un appello accorato: non ci fate più vedere le foto di oggi”. E’ infine quanto dichiarato dal commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri a ‘Che Tempo che Fa’.
Domani la riunione dei capi delegazione con Cts e Lamorgese
Una riunione tra i capidelegazione della maggioranza, il Cts e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e’ in programma domani. Secondo quanto si apprende l’incontro, su proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha l’obiettivo di fare il punto sulla situazione attuale dal punto di vista del rischio sanitario e capire se ci sono preoccupazioni particolari connesse al rischio di assembramenti in vista dei prossimi giorni.