Clima, città sempre più calde e aride entro il 2100 per colpa delle emissioni: più piante per mitigarne gli effetti

Le aree urbane saranno sempre più calde e aride entro il 2100, secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change
MeteoWeb

In uno studio americano guidato dall’Universita’ dell’Illinois e pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, sono state elaborate le previsioni di temperatura nelle aree urbane entro il 2100. I ricercatori hanno creato un modello statistico che simula il clima delle aree urbane e lo hanno applicato ai risultati ottenuti con 26 modelli climatici globali in due scenari diversi: uno che prevede un livello intermedio di emissioni e un altro estremo che invece considera un elevato livello di emissioni. In questo modo, e’ stato possibile tradurre i risultati grezzi dei modelli climatici in proiezioni al 2100 della temperatura e dell’umidita’ relativa a livello delle citta’.

I dati indicano che entro la fine del secolo, le temperature nelle aree urbane potrebbero aumentare da 1,9°C (con emissioni intermedie) fino a 4,4°C (con il massimo delle emissioni). Le proiezioni mostrano anche un calo dell’umidita’ relativa, che rischierebbe di aumentare l’evaporazione superficiale del terreno, un fenomeno che potrebbe essere contrastato con strategie di mitigazione come l’aumento delle piante in citta’.

Le citta’ sono i luoghi dove gli effetti del cambiamento climatico sono maggiormente percepiti dalle persone“, spiegano i ricercatori. “Pur occupando solo il 3% circa della superficie terrestre, le aree urbane ospitano oltre il 50% della popolazione mondiale e questa percentuale e’ destinata a salire fino al 70% entro il 2050″. “Di solito il clima delle aree urbane viene caratterizzato ‘ritagliando’ le proiezioni su scala regionale, ottenute a loro volta da proiezioni globali fatte sulla base di diversi scenari di emissioni”, spiega Susanna Corti, ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr). “Questo metodo di lavoro, pero’ – aggiunge Corti – non tiene conto delle peculiarita’ che distinguono le aree urbane da quelle circostanti: le citta’, oltre ad essere piu’ densamente popolate, sono delle vere e proprie isole di calore, e in generale presentano caratteristiche diverse, come la relativa scarsita’ di vegetazione e la presenza di canyon urbani creati da alti edifici ai lati delle strade”.

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