Clima: il nostro pianeta sta per raggiungere un punto critico

Clima, scienziato: "Dobbiamo intervenire in modo tempestivo e deciso se vogliamo evitare una serie di conseguenze drammatiche"
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Ricercatori della Northern Arizona University, dell’Università di Waikato in Nuova Zelanda e dell’organizzazione di ricerca scientifica Woodwell Climate, hanno analizzato dei modelli climatici per anticipare cosa potrebbe accadere nei prossimi anni sulla Terra: in uno studio pubblicato su Science Advances, gli esperti hanno lanciato un allarme, secondo cui il nostro pianeta starebbe per raggiungere un punto critico, per cui l’attuale capacità di assorbire un terzo delle emissioni antropiche di carbonio potrebbe essere dimezzata nei prossimi decenni.
Gli autori hanno sottolineato che l’aumento delle temperature rende meno efficace il lavoro delle piante e potrebbe trasformare alcuni dei pozzi di carbonio in fonti di carbonio, accelerando il cambiamento climatico.
Gli scienziati hanno elaborato delle curve di temperatura per tutti i principali biomi del mondo, prevedendo le conseguenze di vari scenari di riscaldamento: “Entro il 2050 il nostro mondo non riuscirà ad assorbire un terzo delle emissioni di carbonio, il che provocherà una serie di effetti a catena dalle conseguenze disastrose,” ha dichiarato Katharyn Duffy della Northern Arizona University. “Le piante aiutano a mitigare il riscaldamento globale attraverso la fotosintesi, assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno nell’aria: negli ultimi decenni, la biosfera terrestre ha assorbito più carbonio di quanto ne sia stato rilasciato, ma questa tendenza sta rallentando ed è sul punto di subire una drastica inversione“. “Attualmente – ha proseguito la scienziata – meno del 10% della biosfera terrestre sperimenta temperature oltre il massimo fotosintetico, ma, se il tasso di emissioni non calerà, fino al 50% della biosfera potrebbe superare tale soglia entro il 2050“.
Le varie specie vegetali “variano nei dettagli delle loro risposte alla temperatura ma tutte mostrano un calo della fotosintesi quando il calore diventa eccessivo. I picchi di temperatura tollerabile variano da 18 a 28°C circa, a seconda della specie considerata,” ha precisato George Koch, collega e coautore di Duffy: in alcuni casi queste soglie sono state superate, con la conseguenza che in molti biomi il riscaldamento porterà a una minore efficienza della fotosintesi.
L’aspetto più sorprendente della nostra analisi è che abbiamo mostrato che la temperatura ottimale per la fotosintesi di tutti gli ecosistemi è molto più bassa di quanto ci si potesse aspettare. Se non verranno adottate misure significative per mantenere il riscaldamento al di sotto della soglia indicata dagli Accordi di Parigi, il riscaldamento continuerà a peggiorare. Dobbiamo intervenire in modo tempestivo e deciso se vogliamo evitare una serie di conseguenze drammatiche,” ha concluso Vic Arcus, dell’Università di Waikato.

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