L’Italia è ancora in zona rossa a causa delle misure restrittive adottate dal governo per il periodo delle festività natalizie: le misure del decreto Natale parlano chiaro, ci si può spostare solo per motivi di lavoro, di necessità e di salute e devono essere inseriti nella necessaria autocertificazione, ma è possibile anche spostarsi, una sola volta al giorno, per fare visita ad amici o parenti, anche verso altri Comuni ma sempre e solo all’interno della stessa Regione e nel limite massimo di due persone. L’autocertificazione deve essere portata sempre con sé per spostamenti e visite ai congiunti. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. Solo lunedì 4 si potrà respirare un po’ aria di ‘libertà’, poichè in quel giorno l’Italia si troverà tutta in zona arancione: il coprifuoco rimane tra le 22 e le 5, ma ci si potrà spostare liberamente all’interno del proprio comune, senza autocertificazione, e ci si potrà muovere dai piccoli comuni sotto i 5000 abitanti e nel raggio di 30 chilometri anche se questo significa uscire dalla propria regione. Resta il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia: conseguentemente, sarà possibile anche andare a fare visita ad amici e parenti “entro tali orari e ambiti territoriali”, come spiega il governo nelle Faq.
Cosa cambia dal 7 gennaio?
Dal 7 gennaio, però, il decreto Natale non avrà più valenza e l’Italia sarà nuovamente divisa in zona rossa, arancione e gialle con regole diverse tra le varie regioni a seconda delle fasce definite dal report Iss: la suddivisione delle regioni arriverà in base ai dati che nei prossimi giorni saranno forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale e valutati dal governo, fino al varo delle ordinanze. L’ultimo report dell’Iss ha evidenziato la risalita dell’indice Rt a 0.93. “In particolare 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio ‘non valutabile’ -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati“, analizza il documento. Le Regioni Calabria, Liguria e Veneto hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2 nell’epidemia di coronavirus in Italia. Questo desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività come descritto nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale‘ trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, come rimarcano gli esperti nel monitoraggio della cabina di regia dell’Iss-ministero della Salute, per il periodo di riferimento 22-27 dicembre.