L’incredibile storia di Grey Owl ha origine nelle foreste del Canada dove questo scrittore inglese si recò da ragazzo, affascinato dalla cultura delle popolazioni dei nativi americani.
Fu proprio grazie alla storia d’amore con la Mohawk Anahareo che abbandonò la sua lunga carriera di cacciatore e, indotto a riconoscersi in una sensibilità ambientalista necessaria, si batté contro la mercificazione di tutti gli esseri viventi che abitavano i boschi del Canada.
Chi era Grey Owl
Grey Owl, Gufo Grigio, era lo pseudonimo di Archibald Stansfeld Belaney, uno scrittore inglese, conosciuto come guida delle foreste del Canada settentrionale che visse nei primi decenni del Novecento e affascinò il mondo con il suo messaggio in difesa della natura e delle tradizioni dei popoli nativi americani.
Sia in America che in Europa fu seguito da folle incantate che acoltavano i suoi racconti sull’armonia della natura e sulla civiltà distruttrice della perfezione di Madre Natura.
Sebbene sostenesse di far parte della tribù Ojibwa, impropriamente chiamati Chippewa, solo dopo la sua morte nel 1938, si scoprì la sua vera identità: il suo nome di battesimo era Archibald Belaney ed era cresciuto nella società inglese di fine ottocento della quale non aveva mai accettato le dure costrizioni fino a fuggirne a soli 17 anni per poter coronare il suo sogno: vivere tra gli indiani d’America.
Dopo aver preso il nome di Gufo Grigio trovò in seno alla nuova famiglia indiana che l’aveva accolto la sua vera missione: quella di difendere dall’aggressione dell’uomo bianco proprio la natura per la quale insegnò ad avere rispetto, lo stesso che l’uomo ha per la sua stessa vita e per la propria libertà.
La vita di Grey Owl
Archibald Belaney era nato ad Hastings il 18 settembre 1888 da padre scozzese. Il nonno paterno di cui portava il nome si era trasferito dalla Scozia all’Inghilterra dove aveva ottenuto prosperità economica grazie alle sue doti di commerciante.
Archie da ragazzo studiò alla Hastings Grammar School eccellendo nelle lingue, in letteratura e anche in chimica, nelle cui aule fabbricava piccole bombe con cui si esprimeva in goliardici quanto pericolosi scherzi.
Lontano dalle aule scolastiche amava trascorrere il tempo immerso nelle letture sugli indiani d’America di cui annotava disegni ai margini delle sue amate pagine, ma apprezzava anche esplorare la vicina foresta di St. Helen dove si esercitava con i suoi amici d’infanzia nel lancio dei coltelli e nel tiro di precisione.
Lavorò per qualche tempo come impiegato presso una segheria proprio nella foresta di St. Helen ma, dopo aver causato la distruzione dell’edificio con una delle sue bombe di fuochi d’artificio, fu licenziato e le zie con le quali viveva si decisero a lasciarlo partire per il Canada che Archie aveva tanto sognato, e verso cui si imbarcò nel marzo del 1906, ufficialmente per studiare agricoltura.
Dopo un breve periodo a Toronto si spostò a Tema-Aguama, nella parte nord dell’Ontario, per diverso tempo lavorò come guida nella foresta e al campo Keewaydin come guardia forestale, ma, un’altra sua occupazione che avrebbe influenzato profondamente la sua vita, fu quella di cacciatore di pellicce.
Fu in questo momento della sua vita che creò per sé stesso un’identità nuova che fosse in linea con il suo mondo interiore, sostenne di essere nato da padre scozzese e madre apache e di essere immigrato dagli Stati Uniti per ricongiungersi con gli Ojibwa in Canada.
Prima di diventare una guida Archibald cercò di istruirsi il più possibile non solo sulla natura ma anche sulle tecniche di sopravvivenza nei territori più selvaggi e approfondì quest’aspetto nelle esperienze dirette per apprendere le abilità di base di boscaiolo che gli furono impartite da Bill Guppy nel lago Timiskaming.
Egli, insegnò al giovane Belaney ad usare le ciaspole e le basi della costruzione delle trappole nonché i diversi tipi delle stesse e come posizionarle per catturare le varie specie animali.
Il lungo periodo passato presso il lago Temagami accrebbe in lui il fascino per il popolo Anishinaabe di cui iniziò a studiare la lingua e le tradizioni. Fu in quel momento che iniziò una relazione con Angele Egwuna, che apparteneva alla tribù degli indiani Ojibwe, e che gli trasmise anche la sua conoscenza delle trappole e delle reti da pesca.
Passando un inverno con i cacciatori di questo popolo iniziò a rendersi presto conto della fragilità dell’ecosistema e dopo essere stato accolto come uno di loro, nel 1910 convolò a nozze con Angele che non fu l’unico amore né matrimonio della tempestosa vita amorosa di Archibald.
Qualche anno più tardi Belaney si arruolò con la Canadian Overseas Expeditionary Force e combatté durante la prima guerra mondiale in forza all’unità militare canadese alla quale apparteneva e che fu inviata in Francia. Qui fu ferito gravemente al piede e il destino volle che fosse inviato proprio in un ospedale della sua natia Halifax per ottenere le cure necessarie alla guarigione della sua cancrena.
In gran Bretagna Archibald incontrò una sua amica d’infanzia, Constance Holmes, detta Ivy, che sposò per poi divorziare in breve tempo e ritornare in Canada nel settembre 1917 dopo un onorevole congedo.
Un altro amore si profilò all’orizzonte, nel 1925, per Grey Owl, che incontrò Gertude Bernard (anche conosciuta come Anahareo) una diciannovenne Mohawk destinata ad avere una grande influenza sulla sua vita.
Lo stesso Grey Owl scrisse che Anahareo l’aveva spinto a pensare più profondamente alla conservazione, lo aveva sollecitato ad abbandonare la caccia e incoraggiato a dedicarsi alla sua scrittura.
La conservazione e il valore della natura
Anahareo mostrò ad Archibald come le trappole da lui disseminate tra i boschi comportassero una profonda tortura per gli animali che vi rimanevano catturati. Il destino volle che proprio una cucciolata di castori rimanesse orfana a causa di una di queste trappole e che l’adozione dei cuccioli da parte di Grey Owl e Anahareo rappresentasse l’episodio che diede la svolta alla vita e di Archibald e una nuova missione al suo futuro.
Egli decise, allora, che invece di catturarle e cacciarle avrebbe trascorso il proprio tempo a studiare queste creature. I suoi articoli pubblicati su riviste come Country Life o Forest & Outdoors e il film realizzato nel 1928 dal National Park Service in cui si documentava proprio l’adozione dei piccoli castori, aprirono per Belaney una stagione di notorietà.
Dopo aver definitivamente abbandonato la caccia ai castori, questo strano nativo con gli occhi azzurri e la pelle chiara ottenne popolarità internazionale come scrittore e conferenziere facendosi portavoce di tematiche ambientaliste e animaliste.
Il suo primo libro, pubblicato nel 1931, si intitolava “The men of the last frontier” e tracciava la devastante storia dei castori del Canada, le cui pelli erano diventate una delle merci più importanti dell’economia canadese tanto che egli scrisse che “i castori a nord erano ciò che l’oro era ad ovest”. Ciò aveva portato la specie sull’orlo dell’estinzione e solo un intervento disperato come la rimozione di tutti i cacciatori dalle foreste avrebbe potuto consentire alla specie di sopravvivere.
Più tardi, in “Pilgrims of the wild”, scrisse di come la corsa a sfruttare le risorse naturali per un valore commerciale trascurasse “le capacità e le possibilità delle creature selvagge coinvolte”.
Grey Owl era convinto che i castori e la loro storia potessero essere emblematici della probabile futura scomparsa di altre specie nel territorio canadese causata anche dall’industria del disboscamento e della depredazione delle risorse naturali da parte del governo canadese.
“The men of the last frontier” era un appello disperato affinché il popolo canadese si svegliasse dalla propria immobilità e resistesse alla distruzione del proprio paese mentre le foreste venivano trasformate in deserti a scopo di lucro.
Poco tempo dopo Grey Owl e Anahareo si traferirono nel Prince Albert National Park dove le esigenze dei loro castori potevano essere soddisfatte grazie alla presenza di una ricca fauna selvatica e di un fitto bosco percorso da numerosi corsi d’acqua.
Negli anni ’30 Grey Owl fece tour in Canada e Gran Bretagna per promuovere i suoi libri e tenere conferenze sulla conservazione. Attrasse un vasto pubblico e i suoi libri arrivarono a vendere 5.000 copie al mese, di questi fu un appassionato lettore anche l’allora governatore generale Lord Tweedsmuir che contribuì a sancire la sua credibilità e a sensibilizzare anche le più alte sfere istituzionali.
La morte e l’eredità di Grey Owl
I tour e i suoi anni di alcolismo provarono profondamente il fisico dello scrittore e lo indebolirono a tal punto che perse la vita nell’aprile 1938 a causa di una polmonite.
Soltanto dopo la sua morte furono svelate le sue vere origini e il grande segreto che aveva tenuto celato per tutta la sua esistenza. Nonostante ciò il suo intento per la salvaguardia della natura fu riconosciuto come autentico e Archie Belaney viene ancora oggi considerato come uno dei primi ecologisti della storia.
Nel centesimo anniversario della nascita, è stato piantato in suo onore un acero rosso del Canada nel cortile della Hastings Grammar School, e nel 1972 la Canadian Broadcasting Corporation ha prodotto un documentario speciale su Grey Owl. Nel 1999, invece, è uscito nelle sale il film “Grey Owl” diretto da Richard Attenboroug e interpretato da Pierce Brosnan.
Una replica a grandezza naturale della sua capanna canadese in riva al lago si trova nell’Hastings Museum a Summerfields; mentre la capanna nel Parco nazionale di Riding Mountain è stata designata come edificio del patrimonio federale e restaurata nel giugno 2019.
Numerose targhe si trovano nei luoghi che segnarono il suo cammino e la capanna che aveva costruito negli anni ’30 si trova ancora nel Prince Albert National Park ed è raggiungibile a piedi con un’escursione di 20 chilometri o in canoa.