E’ guerra aperta tra Lombardia e governo: la Regione è pronta a presentare un nuovo ricorso per dimostrare che l’errore dei dati che l’hanno inserita tra le ‘zone rosse’ è dovuto al governo. L’ordinanza del ministro Speranza è stata sospesa con l’inserimento della Lombardia in zona arancione, ma dopo le precisazioni di ieri dell’Iss, secondo cui la Regione ha inviato nuovi dati, la Regione ha deciso di agire nuovamente per vie legali. “La prossima settimana presenteremo un nuovo ricorso con la tecnica dei motivi aggiunti davanti ai giudici del Tribunale amministrativo di Roma. Impugneremo il verbale della Cabina di regia, del Cts e l’ordinanza di oggi del ministro Speranza nella sola parte in cui si dice che la Lombardia ha inviato nuovi dati. Possiamo dimostrare, documenti alla mano, che non c’è stato un nuovo invio di dati ma è stata cambiata la valutazione di dati già trasmessi in precedenza“, ha spiegato all’Adnkronos l’avvocato Federico Freni, il legale che assiste la Regione.
Il nuovo ricorso “non avrà alcuna domanda cautelare”, quindi seguirà i tempi ‘normali’ della giustizia, ma ha come obiettivo quello di “ripristinare la verità dei fatti, dimostrando che l’errore non è stato della Regione Lombardia come dice con forza il presidente Fontana. I dati forniti non sono cambiati. Far passare il concetto che aver integrato un valore su richiesta dell’Istituto superiore di sanità sia cambiare i dati è sbagliato. I dati forniti dalla Regione Lombardia non sono mai stati cambiati e noi siamo pronti a dimostrarlo davanti al Tar”, conclude l’avvocato Freni.