Il contesto medio generale per tutta la prima decade di gennaio, continuerebbe a essere caratterizzato da un tempo piuttosto perturbato all’insegna di correnti instabili occidentali, anche relativamente fredde, per aria baltica in irruzione verso la Francia e la Spagna e in ingresso verso l’Italia dal Golfo del Leone e dalle Baleari. Conseguirebbero piogge diffuse e ricorrenti su buona parte del territorio nazionale e anche frequenti nevicate a quote medio-alte collinari sull’Appennino centro-settentrionale e ancora fino a bassa quota o in pianura temporaneamente al Nord, soprattutto al Nordovest e sul Piemonte. Ma, in questa sede, analizzeremo più nello specifico l’evoluzione del tempo in corrispondenza del prossimo fine settimana, 9/10 gennaio, quando potrebbe realizzarsi una intensificazione del maltempo a scala generale sull’Italia, per la formazione di una bassa pressione sul Centro Ovest Mediterraneo, alimentata da aria fredda da Nord e altra molto calda dai quadranti meridionali. Nello specifico, i settori centro-occidentali del nostro bacino verrebbero raggiunti da una bassa pressione che avrebbe origine a Sudovest della Spagna, quindi di provenienza oceanica, e che traslerebbe verso Est trascinando progressivamente aria perturbata, ma molto mite dal territorio nordafricano. Quest’area instabile, ma calda, andrebbe a interessare in maniera più diretta la Sicilia, il Sud un po’ tutto, la Sardegna e discretamente anche il Lazio e il resto del Centro.
Naturalmente, su tutte queste regioni le piogge e i temporali diverrebbero più intensi e diffusi, spesso forti ma, al tempo stesso, la temperatura aumenterebbe in maniera piuttosto sensibile, seppure temporaneamente. Sull’ estremo Sud, sulla Sardegna e soprattutto in Sicilia è atteso un aumento termico fino a 8/10°C mediamente, ma anche +12°C sulla Sicilia. Il flusso caldo riuscirebbe a risalire con più difficoltà verso Nord, infiltrandosi discretamente verso le regioni centrali, solo leggermente verso le aree settentrionali, ma qui sovrapponendosi ad aria fredda nei bassi strati. Insomma, le correnti calde e umide meridionali, potrebbero incentivare sul Nord Appennino e su diverse aree settentrionale le precipitazioni nevose che ancora una volta potrebbero portarsi rispettivamente fino a bassa quota sul Nord Appennino e in pianura al Nord, soprattutto in Piemonte, ma localmente anche sulla Lombardia. Ancora incerto il grado di penetrazione dell’area calda verso l’Appennino centrale, anche qui con nevicate abbondanti certamente sui monti, ma non sarebbero escluse anche a partire dalla collina. La redazione di Meteo Web monitorerà costantemente l’evoluzione del tempo nel medio lungo periodo, apportando quotidiani aggiornamenti.
Per monitorare il maltempo in atto, ecco le migliori pagine del nowcasting: