Riscaldamento globale verso il punto di non ritorno: uno studio stima entro 30 anni

Nel giro dei prossimi 20-30 anni, le piante potrebbero non essere più in grado di assorbire circa un terzo delle emissioni di carbonio prodotte dalle attività umane
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Analizzando i dati raccolti in 20 anni nei principali sistemi ambientali del mondo, gli esperti hanno determinato il limite temporale entro cui il riscaldamento globale potrebbe raggiunge il punto di non ritorno. Secondo lo studio, condotto dai ricercatori della Northern Arizona University, guidati da Katharyn Duffy, e pubblicato sulla rivista Science Advances,  nel giro dei prossimi 20-30 anni, le piante potrebbero non essere piu’ in grado di assorbire circa un terzo delle emissioni di carbonio prodotte dalle attivita’ umane, quantita’ finora sufficiente ad assicurare l’attuale equilibrio della temperatura sulla Terra.

L’attivita’ delle piante terrestri e dei microrganismi del terreno aiuta la Terra a respirare, facilitando lo scambio di anidride carbonica e ossigeno. Gli ecosistemi di tutto il pianeta trattengono l’anidride carbonica attraverso la fotosintesi e la rilasciano nell’atmosfera con la respirazione di microrganismi e piante. Negli ultimi decenni hanno preso piu’ carbonio di quello rilasciato, mitigando gli effetti del cambiamento climatico. Ma i ricercatori hanno individuato una soglia di temperatura oltre cui l’assorbimento di carbonio dalle piante rallenta e il suo rilascio accelera: e’ di 18 per le piante dei climi temperati e 28 per quelle dei climi piu’ caldi. Inoltre il picco di temperatura per l’assorbimento di carbonio si sta gia’ superando in natura. “I diversi tipi di piante variano la loro risposta alla temperatura, ma tutte mostrano un calo nella fotosintesi quando il clima diventa troppo caldo”, aggiunge George Koch, co-autore dello studio. Finora meno del 10% delle piante e dei microrganismi terrestri ha provato temperature oltre tale soglia, ma all’attuale tasso di emissioni la meta’ di loro potrebbe raggiungere la soglia entro la meta’ del secolo. Tra le prime ad arrivarci potrebbero esserci quelle delle foreste dell’Amazzonia o della taiga russa e canadese.

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