Mentre gli occhi del mondo erano puntati sulla Cina per quello che era ancora un virus “misterioso”, esattamente un anno fa, l’11 gennaio 2020, il Paese confermava ufficialmente il primo decesso a Wuhan, la megalopoli dove è stato imposto il primo lockdown totale al mondo per arginare la diffusione dei contagi del nuovo Coronavirus: 11 milioni di abitanti sono rimasti isolati per 76 giorni.
Dopo 12 mesi, secondo i dati della Johns Hopkins University, nel Mondo si contano più di 1,9 milioni di decessi legati alla pandemia (78.755 in Italia, stando al bollettino di ieri, e 4.634 in Cina secondo i dati ufficiali odierni), e oltre 90 milioni di contagi (2.276.491 in Italia, 87.536 in Cina).
SARS-CoV-2: un anno fa il primo decesso a Wuhan
Un anno fa la Cina comunicava il decesso di un paziente con altre condizioni mediche concomitanti, un uomo di 61 anni, descritto come un cliente abituale di un noto mercato locale: “E’ stato confermato a Wuhan il decesso di un paziente con polmonite virale“, scriveva l’agenzia ufficiale Xinhua. Meno di un mese dopo, il 6 febbraio, veniva confermata la morte del 34enne Li Wenliang, il medico eroe che per primo lanciò l’allarme sulla diffusione di SARS-CoV-2.
SARS-CoV-2 in Cina: viaggi e vaccinazioni
Secondo il Global Times sono più di un milione le persone “vaccinate” a Pechino contro il virus: la Cina punterebbe a vaccinare (con prima e seconda dose) 50 milioni di lavoratori prima del Capodanno lunare, che cade il 12 febbraio, festività durante la quale si riuniscono tradizionalmente le famiglie, con grandi spostamenti in tutto il Paese. Quest’anno l’invito sarebbe a evitare “viaggi non necessari” tra il 28 gennaio e l’8 marzo.