La Cina ha confermato i piani per l’imminente arrivo dei 10 esperti internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per indagare sull’origine della pandemia originata da SARS-CoV-2.
Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha riferito che il team volerà direttamente il 14 gennaio da Singapore a Wuhan, il capoluogo dell’Hubei dove è stato identificato il primo caso a fine 2019.
Uno degli esperti che si recheranno a Wuhan, Fabian Leendertz, professore di epidemiologia dei microrganismi altamente patogeni al Robert Koch Institute, ha sottolineato al Guardian l’importanza di andare sul posto: “Penso che la filosofia dell’OMS sia buona: iniziare dal punto che ha la descrizione più solida dei casi umani, anche se non sappiamo se il mercato di Wuhan sia stato il punto in cui si è diffuso per la prima volta negli esseri umani o semplicemente il primo mega evento di diffusione. Da Wuhan possiamo tornare indietro nel tempo per seguire le prove: l’origine potrebbe rimanere nella regione o andare in un’altra parte della Cina, oppure anche in un altro Paese“.
L’indagine avrebbe dovuto avere inizio la scorsa settimana, ma un ritardo dell’ultimo minuto sui visti in Cina ha bloccato a sorpresa i programmi, tanto da costringere il direttore generale OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, a lanciare una rarissima critica, dicendosi “molto deluso” per gli sviluppi degli eventi. L’OMS ha insistito in settimana sul fatto che l’indagine non stava cercando “qualcuno da incolpare“, confermando la delicatezza dell’operazione.