Nuovo “cambio colore” per le Regioni italiane nelle prossime ore. Si attendono oggi i dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità sulla pandemia di SARS-CoV-2 e, in particolar modo, l’indice Rt aggiornato alla scorsa settimana in base al quale le Regioni, stando all’ultimo decreto varato dal Consiglio dei ministri, vengono collocate in zona rossa, arancione, gialla o bianca. Questi i numeri con cui il Comitato tecnico scientifico e il ministero della Salute valuteranno come muoversi in materia di restrizioni e allentamenti: nel pomeriggio il Ministro della Salute Roberto Speranza, alla luce dei dati aggiornati, emanerà un nuovo decreto per le Regioni che potranno cambiare colore a partire da Domenica 24 Gennaio.
In realtà, però, sono pochissime le Regioni che oggi potrebbero cambiare colore: in concreto, si tratta soltanto di Veneto e Calabria, che sono in zona arancione da due settimane e alla luce della situazione epidemiologica potrebbero passare in zona gialla. La Calabria ha maggiori possibilità in quanto ha un indice Rt in sensibile calo da due settimane, e se quello aggiornato di oggi sarà inferiore a 1.0, circostanza molto probabile, scatterà in automatico la “zona gialla” alla luce del numero dei ricoverati molto basso ( appena 297 in reparto e 26 in terapia intensiva, entrambi i dati molto lontani dalle soglie di criticità). La Calabria resta la Regione in assoluto meno colpita dalla pandemia, e questi numeri sono eccezionalmente contenuti rispetto alla popolazione regionale che conta poco meno di 2 milioni di persone.
Anche in Veneto il contagio sta rallentando e l’indice Rt è abbondantemente sotto 1, però la situazione ospedaliera è più seria: abbiamo 1.991 ricoverati in reparto e 305 in terapia intensiva. Nonostante il Veneto abbia quindi poco più del doppio degli abitanti della Calabria, ha sette volte il numero dei ricoverati calabresi e dodici volte il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Tuttavia la sanità veneta si è organizzata egregiamente e il numero di posti letto disponibili è elevatissimo, quindi nonostante numeri così pesanti, potrebbe comunque scattare la zona gialla anche perchè la situazione migliora di giorno in giorno.
Anche altre Regioni che dal 17 Gennaio si trovano in zona arancione sperano di passare in zona gialla: lo auspicano Lazio e Liguria, con i loro esponenti Regionali che hanno già annunciato il calo dell’indice Rt sotto 1, ma in ogni caso dovranno rimanere un’altra settimana in arancione perchè il Dpcm del Governo prevede che ogni misura restrittiva debba rimanere in vigore per almeno 2 settimane. Quindi tutte le Regioni che si trovano in “zona arancione” da Domenica 17 Gennaio sono blindate in questa fascia di rischio, senza alcuna possibilità di tornare in giallo, almeno fino a Domenica 31 Gennaio.
Per Calabria e Veneto il discorso è differente perchè erano entrate in zona arancione una settimana prima, insieme a Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Lombardia e Sicilia però sono entrate in zona rossa il 17 gennaio, e rimarranno lì (a meno di clamorose sentenze del Tar sul ricorso della Lombardia) almeno fino a Domenica 31 Gennaio. In Emilia Romagna, invece, la situazione epidemiologica è stabile ed è molto difficile che l’indice Rt scenda sotto 1, quindi con ogni probabilità dovrebbe rimanere ancora in zona arancione per la terza settimana consecutiva.
Nessun’altra Regione tra quelle in “zona gialla” (Toscana, Campania, Sardegna, Basilicata, Molise, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Trento) ha visto un peggioramento tale da richiedere un innalzamento del livello di rischio, quindi dovrebbero rimanere tutte in giallo.
Ecco perchè l’attesa sul report di oggi è fondamentalmente limitata a Veneto e Calabria: sono le uniche due Regioni in cui il colore può cambiare con un passaggio da arancione a giallo, che significa totale libertà di spostamento all’interno di tutto il territorio Regionale senza alcuna autocertificazione che ne giustifichi il motivo, riapertura dei musei e apertura di tutti i locali della ristorazione non solo per l’asporto ma anche per le consumazioni ai tavoli dalle 05:00 alle 18:00. Resta, invece, anche nelle zone gialle, la limitazione dei locali che dopo le 18 dovranno limitarsi al servizio da asporto e in ogni caso il coprifuoco dalle 22 alle 05:00.
Ancora nessuna Regione potrà beneficiare della zona bianca, ossia quella con livelli epidemiologici molto bassi in cui viene meno ogni limitazione, e non c’è più neanche il coprifuoco. Saranno collocate in zona bianca le Regioni in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, nel caso in cui nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti. Si attende il dato odierno dell’incidenza settimanale, perchè la scorsa settimana potrebbe essere la prima in cui Toscana e Calabria si potrebbero avvicinare molto al tasso di 50 casi ogni 100 mila abitanti. Per entrare in zona bianca, però, dovrebbero poi vederlo confermato per altre due settimane consecutive. Iniziare a raggiungerlo sarebbe un primo punto per avvicinarsi all’ambito traguardo.
Su MeteoWeb nelle prossime ore pubblicheremo in diretta gli aggiornamenti settimanali dell’indice Rt e dell’incidenza.