La scienza al servizio dell’uomo: ecco lo ‘European Extreme Events Climate Index’, strumento innovativo per identificare le aree interessate da eventi meteorologici estremi

È il frutto di ricerca applicata per la valutazione del pericolo derivato dagli eventi estremi, sviluppato da IFAB - International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, insieme a CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e a Leithà
MeteoWeb

Scienza, ricerca e digitale per muovere passi concreti contro gli eventi meteorologici estremi. Con la possibilità di identificare i territori più a rischio, studiare serie ripetute, e quindi misurare i danni di tali eventi e definire quelli futuri, e mettere istituzioni ed enti locali nelle condizioni di decidere sul fronte del contrasto ai cambiamenti climatici, tema che già nel 2021 deve vedere una svolta. Con conseguenze pratiche anche nel settore privato, basti pensare al ricalcolo dei rischi assicurativi, con benefici per cittadini e consumatori.

Traguardi possibili grazie allo European Extreme Events Climate Index (E3CI), il primo indice sviluppato in Europa per monitorare e gestire l’impatto degli eventi meteorologici estremi. Primo progetto della Fondazione Big Data and Artificial Intelligence for Human Development (IFAB), frutto della cooperazione tra il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) e Leithà, società del Gruppo Unipol.

Uno strumento innovativo che viene presentato on line il 21 gennaio, a partire dalle ore 16, sulla piattaforma Zoom e sulla pagina Facebook “ifabinternationalfoundation”: evento internazionale che registra già centinaia di adesioni.

L’indice fornisce un supporto all’identificazione delle aree interessate da eventi estremi e una misura della severità di tali eventi, costituendo un supporto applicativo preziosissimo in primis per i mondi della finanza, dell’assicurazione e della ri-assicurazione. Può inoltre essere utilizzato dai decisori politici per scelte legate alla riduzione dei rischi meteo indotti e per diffondere consapevolezza sul tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Dati che saranno resi disponibili a tutti, gratuitamente, in formati aperti: l’Indice sarà consultabile sul sito di IFAB – www.ifabfoundation.org – in un’apposita sezione, oppure sulla piattaforma Dataclime, dove possono essere scaricati direttamente i dati grezzi.

L’evento si rivolge a un pubblico internazionale, per questo si terrà in lingua inglese.
Aprono i lavori: Patrizio Bianchi, Direttore scientifico IFAB e chairholder della Cattedra UNESCO “Education, Growth and Equality”, Paola Salomoni, Assessora alla scuola, università, ricerca, agenda digitale Regione Emilia-Romagna, Antonio Zoccoli, Presidente dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e Matteo Laterza, Direttore generale UnipolSai.
Seguirà la presentazione dell’E3 Climate Index, con interventi di: Chiara Cagnazzo, Manager del Copernicus Climate Change Service, il progetto di monitoraggio del pianeta Terra che integra dati satellitari con dati in situ, Antonio Tirri, di Leithà, e Guido Rianna del CMCC, in rappresentanza del gruppo di lavoro che ha sviluppato l’Index. Il programma si chiude con un confronto che vede protagonisti: Florence Rabier, Direttrice dell’ECMWF, il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio termine, Antonio Navarra, Presidente CMCC, e Renzo Giovanni Avesani, Chief Innovation Officer di Unipol e CEO di Leithà, membro del CdA IFAB. Modera Paola Mercogliano, del CMCC.

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