Due giorni di simulazioni dal vivo su un edificio in muratura, sito in località Villa Chiarini a Castel di Lama (AP) e fortemente lesionato dal terremoto del 2016, per fornire indicazioni fondamentali a chi progetta, realizza e controlla interventi di ricostruzione post sisma. Grazie a una collaborazione tra Unicam, Enea, Ingegneri marchigiani e imprese di costruzioni si è potuto dar vita a un doppio test con tecniche innovative: Il 13 gennaio le verifiche sono state eseguite su un edificio non rinforzato, che poi è stato demolito; lunedì 18 si è intervenuti su un immobile gemello ma sottoposto a opere di risanamento. A quest’ultima giornata di prove hanno presenziato l’Assessore regionale con delega alla Ricostruzione Guido Castelli, il nuovo Direttore USR Stefano Babini, il Presidente della Federazione Ordini Ingegneri delle Marche Massimo Conti e tutti i Presidenti degli Ordini provinciali.
“PUSH ‘O VER”, questo il titolo scelto per il progetto che letteralmente vuol dire “spingi davvero”, cioè realmente, anziché limitarsi a una simulazione numerica attraverso un’analisi pushover è la prima sperimentazione del genere realizzata in Italia. L’importanza e l’innovatività di tale approccio è proprio nell’analisi sperimentale condotta su una struttura “vera” e non realizzata in laboratorio, con tutte le imperfezioni e i difetti che caratterizzano queste tipologie costruttive. Nello specifico, le verifiche eseguite su un edificio realmente danneggiato dagli eventi sismici del 2016, forniranno materiale di conoscenza tecnico-scientifica di primaria importanza, per cui le indagini sperimentali e le elaborazioni numeriche saranno estensive e dettagliate.
L’idea nasce dalla collaborazione di tre società di ingegneria (DOING Ingegneria, EAS Ingegneria e Di Emidio Progetti), impegnate da tempo nelle ricostruzioni a seguito di eventi sismici, che ha l’obiettivo di testare sul campo i benefici di moderne tecniche di miglioramento sismico, attraverso una prova di spinta al vero.
L’intervento a Castel di Lama è stato reso possibile grazie all’impresa Edile Gaspari Gabriele Srl di Ascoli Piceno, cui erano stati affidati i lavori di demolizione e ricostruzione e che ha eseguito le attività in cantiere, alla Fibre Net SpA di Pavia di Udine (UD), che ha fornito le proprie tecnologie per il miglioramento della struttura a fronte delle azioni sismiche e gli strumenti di misura per la valutazione dell’evoluzione del danneggiamento degli elementi strutturali, e alla CMP di Osimo, che ha fornito la struttura di acciaio di contrasto per la spinta.
Il tutto è stato realizzato con il supporto tecnico-scientifico dell’Università di Camerino e dell’ENEA, che collaborano da tempo su diversi progetti di ricerca e che, in questo caso, hanno cooperato nella progettazione e realizzazione delle attività sperimentali: con le loro dotazioni di laboratorio, hanno provveduto ad esercitare la forza di spinta sull’edificio, monitorare la risposta nelle diverse fasi della prova ed interpretare le misure raccolte.
I risultati sperimentali hanno consentito di validare le tecniche di miglioramento utilizzate, valutandone il beneficio in rapporto alla struttura semplicemente ripristinata, mentre il confronto con quelli numerici derivanti dal progetto consentirà di fornire utili indicazioni sulla validità dei modelli adottati e sulla progettazione di futuri interventi di miglioramento sismico e permetterà all’Ufficio Ricostruzione (presente alle prove) di disporre di un test efficace nella verifica dei progetti da approvare.