Terremoto Centro Italia, Nonna Peppina inserita in uno studio internazionale come simbolo di resilienza

La 98enne di San Martino di Fiastra è stata inserita tra i simboli di resilienza femminile in uno studio sul diritto delle popolazioni colpite da disastri
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Giuseppa Fattori, per tutti diventata “nonna Peppina”, è stata il simbolo della resilienza delle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016. Nei mesi successivi al sisma, nonna Peppina era stata costretta ad abbandonare la propria casa e ora, dopo varie vicissitudini burocratico-giudiziarie, potra’ ricostruirla.

Ora la 98enne di San Martino di Fiastra (Macerata) è stata inserita tra i simboli di resilienza femminile in uno studio pubblicato nell’UC Hastings Women’s Law Journal, rivista dell’universita’ californiana Husting College. Tra gli autori figura la prof.ssa Lucia Ruggeri, direttore della Scuola di specializzazione in diritto civile dell’Universita’ di Camerino, la quale ha illustrato la vicenda di nonna Peppina. La pubblicazione e’ frutto di una collaborazione internazionale che vede impegnati Unicam, State University della Louisiana con la prof.ssa Lecia Vicente e l’Universita’ Toyo di Tokyo con la prof.ssa Kozue Kashiwazaki.

Oggetto della collaborazione e’ l’analisi della legislazione adottata dai tre Stati per verificare in quale misura sia garantito il diritto delle popolazioni colpite da disastri a poter restare nella loro terra. Lo studio, a carattere multidisciplinare, considera le politiche legislative riguardanti sostegni e aiuti per la rivitalizzazione economica, la rapidita’ della ricostruzione, il mantenimento di servizi necessari. Il tema del diritto a restare nelle terre di origine e’ declinato con riguardo alle popolazioni colpite da disastri naturali che per violenza e imprevedibilita’ possono costringere in via emergenziale intere popolazioni a spostarsi. La tematica, rilevante anche per il ‘cratere’ nelle aree interne delle Marche, oggetto di un recentissimo finanziamento al team Unicam grazie ai Fondi strutturali e di investimento europei erogati dalla Regione Marche, verra’ pertanto ulteriormente indagata in un quadro progettuale attento alle esigenze e alle peculiarita’ dell’entroterra marchigiano con l’interlocuzione preziosa degli enti locali impegnati nel difficile cammino della ricostruzione.

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