Analizzando i dati raccolti dai programmi di osservazioni satellitari della NASA, gli esperti della Ohio State University hanno tratto nuove informazioni sullo scioglimento dei ghiacci in Antartide. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters e presentato durante il meeting autunnale dell’American Geophysical Union, lo scioglimento del ghiaccio in Antartide non avviene in modo lineare e coerente, ma segue un andamento differente ogni anno.
“La calotta glaciale non si modifica con un ritmo costante – sostiene Lei Wang, docente presso la Ohio State University – ma segue un cambiamento molto dinamico. La velocita’ di fusione cambia a seconda del periodo considerato, per cui i modelli attualmente utilizzati per prevedere gli avvenimenti ambientali futuri potrebbero aver bisogno di essere revisionati”.
Il team ha utilizzato le informazioni raccolte negli ultimi 20 anni dalla missione GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment), un sistema a doppio satellite della NASA che ha lo scopo di monitorare i cambiamenti negli oceani, nelle falde acquifere e nelle calotte glaciali a livello globale. I ricercatori hanno quindi valutato i dati sul campo gravitazionale tra i satelliti sull’Antartide e il ghiaccio nel continente. Le alterazioni alla massa del ghiaccio modificano, infatti, il campo gravitazionale. “I modelli sull’innalzamento del mare attuali – aggiunge l’esperto – sono costruiti intorno al presupposto che il ghiaccio stia fondendo a una velocita’ costante, ma il nostro lavoro suggerisce che queste proiezioni potrebbero non essere affidabili“.
Gli scienziati sottolineano che, ad esempio, potrebbero verificarsi nevicate estreme che aumenterebbero la quantita’ di ghiaccio o particolari condizioni che porterebbero a una diminuzione significativa. “Nel complesso – osserva l’autore – il volume di ghiaccio in Antartide sta diminuendo, ma con picchi che attualmente non vengono considerati. Dal 2016 al 2018, ad esempio, la calotta glaciale nell’Antartide occidentale e’ effettivamente cresciuta a causa di ingenti nevicate, e durante lo stesso periodo in Antartide orientale si e’ osservata una fusione piu’ marcata”. “Tutta l’Antartide sta perdendo massa, molto rapidamente – conclude Wang – per cui il nostro studio non confuta l’idea che il problema della fusione dei ghiacci sia da affrontare al piu’ presto, in modo deciso e tempestivo“.