Il Cremlino non rivelerà quale vaccino anti-Covid verrà somministrato al presidente russo Vladimir Putin. Secondo le dichiarazioni del portavoce Dmitry Peskov, a Putin verrà somministrato “uno dei tre” vaccini russi, ma “non diremo nello specifico” quale perché “tutti e tre i vaccini russi sono assolutamente affidabili“, sono “sicuri ed efficaci”. Le parole di Peskov, riportate dall’agenzia Tass, arrivano dopo che ieri Putin ha annunciato l’intenzione di vaccinarsi oggi, una “scelta volontaria” e “personale”, ha detto il presidente che non farà il vaccino in pubblico perché – ha sostenuto Peskov – “per quanto riguarda la vaccinazione sotto ai riflettori, a lui non piace”. “Non diciamo deliberatamente quale vaccino in particolare verrà somministrato al presidente“, ha insistito il portavoce, ribandendo che “tutti e tre i sieri russi sono assolutamente affidabili ed efficaci”. Lo scorso febbraio la Russia ha annunciato di aver registrato il terzo vaccino contro il coronavirus, il siero CoviVac, dopo lo Sputnik V e l’EpiVacCorona.
Intanto in Italia
Intanto in Italia si avvia la sperimentazione dello Sputnik, tra dubbi e timori che la questione diventi più un fatto di braccio di ferro politico che medico. “Stiamo per firmare un memorandum d’intesa con il centro Gamaleya di Mosca, che ha sviluppato lo Sputnik V, per uno scambio di materiale biologico e di ricercatori. Sono molto orgoglioso perche’ questa e’ una prima in Europa: la scienza e’ neutra, deve essere lontana da interessi geopolitici. Noi e il Gamaleya abbiamo messo al centro l’esigenza di avere vaccini che funzionino. Abbiamo trovato nei colleghi del Gamaleya una grande disponibilita’ alla collaborazione e alla trasparenza”. Lo ha detto Francesco Vaia, Direttore dello Spallanzani, alla tavola rotonda di italo-russa dedicata allo Sputnik.
“E’ fondamentale, nell’interesse di tutti, che queste procedure di verifica sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino russo Sputnik non siano condizionate da fattori politici, ma siano basate unicamente su valutazioni scientifiche, valutazioni che la collaborazione” tra l’Istituto russo Gamaleya e l’Istituto Spallanzani di Roma “potranno favorire“. E’ quanto ha detto l’ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, intervenendo ad una tavola rotonda sul vaccino Sputnik V con esperti italiani e russi.
Burioni: “Sullo Sputnik far lavorare le agenzie senza pressioni politiche”
E una nuova ‘Guerra Fredda’ tra Russia e Usa sui vaccini è considerata inopportuna da più parti. “Si parla del vaccino Sputnik. Penso che su questo tema sia necessario fare lavorare gli enti regolatori in serenità, senza alcuna pressione politica. Le pressioni politiche su Aifa hanno portato alle catastrofiche sperimentazioni Di Bella, Stamina e via dicendo. Meglio astenersi”. Così il virologo Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, interviene su Twitter nel dibattito in corso sul vaccino russo contro Covid-19.
Galli: “Sputnik arma promettente contro terza ondata”
Il vaccino Sputnik, “che e’ assai promettente, rappresenterebbe un’arma in piu’ che ci farebbe molto comodo” per combattere la terza ondata. Lo ha detto Massimo Galli, primario infettivologo e professore ordinario di malattie infettive, universita di Milano, intervenuto alla tavola rotonda promossa dal Forum di dialogo italo-russo sul tema del vaccino Sputnik V. “La mia opinione sul vaccino russo” ha dichiarato Galli, “e’ particolarmente favorevole, secondo quanto letto sulla rivista Lancet”. In particolare, ha aggiunto, “provo particolarmente intelligente aver messo a punto un vaccino con doppio vettore sulle due dosi, che quindi utilizza per la seconda dose il secondo vettore nei confronti del quale e’ improbabile che esistano anticorpi che possano contrastarlo”. Infine ha concluso: “Io e il mio gruppo restiamo a disposizione per studi specifici e su valutazioni di impiego sul campo. Mi chiedo se questo siero possa essere l’ideale su persone con un sistema immunitario non ottimale“.