SARS-CoV-2 e vaccini: “Sembra un paradosso, però si continua a parlare delle dosi ma non di chi le somministra”

"Oggi che è fondamentale arrivare all’80% di vaccinati a settembre si continuano a cercare i posti dove farli, ma non ho mai sentito parlare di infermieri"
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Stefano Barone, segretario provinciale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In riferimento all’impiego degli infermieri per fare i vaccini, Barone ha affermato: “Sembra un paradosso, però qui si continua a parlare delle dosi ma non di chi le somministra. Non si può continuare a cercare i vaccinatori fuori dal contesto ospedaliero e delle asl, quando ce l’abbiamo dentro casa e possiamo usufruirne fin da subito e mi riferisco agli infermieri. Non riusciamo a capire come questo, almeno nel Lazio, ancora si tergiversa nel cercare di trovare soluzioni alternative come farmacisti, odontoiatri, con tutte le problematiche logistiche relative. In un’ora si fanno 6 vaccini e solo dando la possibilità ai presenti infermieri che adesso sono nel sistema regionale dello svincolo dell’esclusività in qualsiasi asl si riuscirebbero a fare circa 150mila vaccini in più. Oggi che è fondamentale arrivare all’80% di vaccinati a settembre si continuano a cercare i posti dove farli, ma non ho mai sentito parlare di infermieri. Assumiamo gli infermieri, su Roma ci sono, ce ne sono migliaia pronti già da domani”.
Sugli infermieri no vax, Barone ha dichiarato: “Personalmente ne conosco veramente pochi, sono pochissimi quelli che hanno scelto di non vaccinarsi. Purtroppo la Costituzione permette la libera scelta, dico purtroppo perché io credo sia necessario che tutti si vaccinino perché è l’unica possibilità che abbiamo per ripristinare un po’ di normalità”.
Sullo scudo penale a chi somministra il vaccino: “Questo è un tema che dovrebbe riguardare anche gli infermieri. Gran parte dei vaccinatori sono infermieri quindi la categoria che dovrebbe essere maggiormente tutelata dovrebbe essere questa”.
Sul bonus covid agli infermieri: “Abbiamo ricevuto un bonus regionale di 2-300 euro”.

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