Transizione ecologica, Ministro Cingolani: “Se vogliamo rendere l’Italia un campione globale, dobbiamo renderlo resiliente ai cambiamenti climatici”

"Dobbiamo rendere l'Italia più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici": lo ha affermato il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani
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Se vogliamo rendere l’Italia un campione globale della transizione ecologica” dobbiamo “rendere il Paese piu’ resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici“: è quanto ha affermato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso della sua audizione, in videoconferenza, alle commissioni congiunte Industria, Attivita’ produttive e Ambiente di Senato e Camera sulle linee programmatiche del suo Dicastero. In questo senso bisognera’ agire “rinforzando la capacita’ previsionale di fenomeni ed impatti con sistemi avanzati ed integrati di monitoraggio e analisi“, si dovranno “rinforzare tutti gli investimenti necessari a rendere piu’ resilienti le infrastrutture critiche, le reti energetiche e tutte le altre piu’ esposte a rischi climatici e idrogeologici“. Piu’ in generale, avverte il ministro, si dovra’ “rendere il sistema italiano piu’ sostenibile nel lungo termine” attraverso “una progressiva decarbonizzazione al ritmo dei nuovi target europei, che e’ un ritmo sfidante“. Dovremo quindi “rafforzare l’efficientamento energetico” e “incrementare la penetrazione di rinnovabili nel sistema, sia tramite soluzioni decentralizzate che centralizzate“, “decarbonizzare gli usi finali in tutti i altri settori, con particolare attenzione alla mobilita’ sostenibile e alla decarbonizzazione di alcuni segmenti industriali, includendo l’avvio dell’adozione di soluzioni basate sull’idrogeno”, del quale “dobbiamo essere tra i primi Paesi a raccogliete la sfida dell’utilizzo in tempi rapidi“.

idrogenoL’idrogeno è stato individuato nel luglio 2020 dalla Commissione Europea come una tra le tecnologie abilitanti per la progressiva decarbonizzazione del modello energetico europeo. Lo scorso novembre è stato completato il documento ‘Strategia Nazionale Idrogeno – Linee Guida Preliminari’, pubblicato per la consultazione. Il documento rappresenta un primo disegno dell’ambizione e degli obiettivi dell’Italia sull’idrogeno, riprendendo i contributi e le riflessioni della filiera italiana dell’idrogeno nell’ottica di sostegno al percorso di decarbonizzazione. Per giungere alla versione definitiva della strategia nazionale, prevista nelle prime settimane di aprile 2021, si è ritenuto opportuno lavorare su due fronti: da un lato, avviare la consultazione con gli stakeholder che lavorano già nel settore dell’idrogeno interessati per una maggiore definizione delle progettualità presentate e, dall’altro, ideare politiche a supporto dello sviluppo del mercato dell’idrogeno in Italia,” ha spiegato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, durante l’audizione.

Nel contesto del Piano d’azione europeo per l’economia circolare, il Ministero – attraverso l’interlocuzione con gli enti territoriali e la costante consultazione degli operatori pubblici e privati e delle associazioni di categoria – intende mettere a punto gli strumenti tecnici e amministrativi per garantire il sostegno e lo sviluppo di filiere produttive coerenti, secondo un’impostazione di circolarità economica. In tale contesto, il Ministero porrà in essere il monitoraggio dell’implementazione dei decreti legislativi di recepimento del ‘Pacchetto economia circolare’ e la predisposizione dei decreti correttivi; definirà il Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione con l’obiettivo di massimizzare la diffusione del Green Public Procurement; perfezionerà gli strumenti di supporto allo sviluppo di filiere ‘circolari’, attraverso l’adozione di Criteri Ambientali Minimi per i nuovi settori merceologici; si dedicherà alla stesura dei decreti relativi alla cessazione della qualifica di rifiuto (cd. end of waste); aggiornerà il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti; revisionerà il registro della tracciabilità dei rifiuti,” ha elencato Cingolani. “Per quanto attiene alle Strategie per lo sviluppo sostenibile e la fiscalità ambientale, il Ministero – ha detto ancora Cingolani – contribuirà all’attuazione dell’Agenda 2030, a livello nazionale e internazionale, e dei programmi ambientali in ambito ONU e Unione europea, finalizzando il processo di revisione triennale della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e garantendo un’ampia partecipazione della società civile, delle istituzioni scientifiche e degli attori territoriali“. “È intenzione del mio dicastero definire il PiTESAI entro il termine di legge del prossimo 30 settembre, assicurando la collaborazione delle Amministrazioni regionali e lo svolgersi dei compiti di loro competenza e individuando un quadro definito di riferimento, da sottoporre a VAS, delle aree ove è consentito lo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale“. “Il tema delle valutazioni e autorizzazioni ambientali si pone in maniera prioritaria anche nella questione relativa allo stabilimento siderurgico ex ILVA di Taranto, sia rispetto al mancato adempimento alle prescrizioni ambientali relative ai nastri trasportatori, sia rispetto all’eventuale revisione delle prescrizioni AIA in seguito all’ordinanza del sindaco di Taranto per la chiusura dello stabilimento a causa di valori oltre soglia di polveri sottili e naftalene. Nella consapevolezza della rilevanza del tema delle bonifiche, l’azione del Ministero mira a farne uno strumento per garantire, oltre che la tutela ambientale e sanitaria, anche la circolarità delle risorse del suolo e delle acque di falda. Il Dicastero – ha spiegato il ministro – intende quindi perseguire un processo organizzativo e di riforma del settore, agendo sia sulle funzioni amministrative sia su quelle operative, per rinnovare il sistema delle bonifiche e della lotta al danno ambientale e renderlo più efficiente. Sull’individuazione dei cd. ‘siti orfani’ è stata avviata un’azione sinergica con le Regioni, al fine di meglio comprendere l’estensione del fenomeno e definire il fabbisogno finanziario utile alla soluzione del problema“. “Infine, in materia di smaltimento e rimozione dell’amianto, la Direzione competente ha intrapreso azioni per dare impulso agli interventi di rimozione dell’amianto innovando sia il meccanismo di rilevamento (anche attraverso l’utilizzo di telerilevamento satellitare) che di finanziamento per la rimozione“. “Il Ministero sarà impegnato nell’attuazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e della Strategia nazionale di Lungo Termine (LTS), nella promozione della mobilità sostenibile, nell’attuazione del programma nazionale dell’inquinamento atmosferico e, in generale, nel potenziamento della strategia nazionale della qualità dell’aria, nel rispetto degli impegni internazionali sul clima“.

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