Pasquetta 2024: perché il Lunedì dell’Angelo è festivo, alla scoperta di origini e tradizioni

Il Lunedì dell’Angelo, o Pasquetta, è il giorno in cui si ricorda l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al Sepolcro: perché è festivo?
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Il Lunedì dell’Angelo, più noto come Pasquetta, detto anche Lunedì di Pasqua, Lunedì dell’Ottava di Pasqua o Pasquetta, è il giorno successivo alla Pasqua: è chiamato così perché in questo giorno si ricorda l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al Sepolcro. Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salòme si recarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù.

Civilmente il lunedì di Pasqua è un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra, e che è stato creato per allungare la festa della Pasqua, così come avviene il 26 dicembre, indomani di Natale.

Il Lunedì dell’Angelo nel nostro Paese è un giorno di festa che generalmente si trascorre insieme con parenti o amici con una tradizionale gita o scampagnata. Una interpretazione di questa tradizione potrebbe essere che si vogliano ricordare i discepoli diretti ad Emmaus: infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme. Per ricordare quel viaggio si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori le mura” o “fuori porta”.

Pasquetta 2024: le origini della ricorrenza

Il Lunedì dell’Angelo, ricorda l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro di Gesù. Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe e Salomè, si recarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il Suo corpo. Trovarono il grande masso che chiudeva l’accesso alla tomba, spostato. Le tre donne erano smarrite e preoccupate, cercando di capire cosa fosse successo, quando un angelo apparve loro, dicendo: “Non abbiate paura, voi. So che cercate Gesù il Crocifisso. Non è qui! E’ risorto come aveva detto, venite a vedere il lugo dove era deposto” (Mc 16,1-17). E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli” ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.

La tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al Lunedì, giorno successivo, forse perché i Vangeli indicano “il giorno dopo la Pasqua”, anche se evidentemente quella a cui si allude è la Pasqua ebraica, che cadeva il Sabato. Civilmente il Lunedì di Pasqua è un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel Dopoguerra per allungare la festa della Pasqua, analogamente al 26 dicembre, indomani di Natale e al Lunedì di Pentecoste, giorno festivo in Alto Adige e in quasi tutta Europa.

Le origini della tradizionale gita fuoriporta

La tradizione vuole che il giorno di Pasquetta, introdotto dallo Stato italiano come festività civile nel Dopoguerra per prolungare la Pasqua, sia trascorso fuoriporta in compagnia di parenti e amici, in genere organizzando una gita o una scampagnata all ’aperto, tutti insieme, portando con sé cibi e bevande.
Quali sono le origini della tradizionale gita fuoriporta? Una possibile risposta arriva dal Vangelo in quanto il giorno stesso della Resurrezione, Gesù Risorto si manifesta a due apostoli che erano in viaggio verso Emmaus, poco distante da Gerusalemme. Tutto ruota attorno all’apparizione straordinariamente amichevole di Gesù , venuto per far sapere loro che è risorto. Il viaggio da Gerusalemme ad Emmaus, è, per loro, una sorta di viaggio della delusione. I due discepoli, che avevano “puntato tutto” su Gesù, al punto che Gerusalemme era diventata sinonimo di gioia, incontro, verità, amicizia, associata in tutto e per tutto a Gesù, a un certo punto la vedono insopportabile, desiderando allontanarsene.
Il Signore, proprio quando sono totalmente delusi nella loro profonda speranza religiosa, si è fatto presente, affiancandoli, svelando che nelle cose che era accadute c’era un senso. Proprio quel senso è riuscito a scaldare il loro cuore, ormai incapace di credere e di sperare, facendoli ritrovare il coraggio, tanto da sedere con Gesù che si svela nella frazione del pane. Allora lo riconobbero ed egli divenne invisibile. Per ricordare il viaggio verso Emmaus, si trascorrerebbe il giorno di Pasquetta facendo una gita fuoriporta, un tempo fuori le mura.

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