14 Marzo 2019, oggi è il “Giorno del Pi Greco”: il re dei numeri, una storia millenaria e un futuro cruciale

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Oggi, 14 Marzo 2019, è il “Giorno del Pi Greco“: è la festa dedicata al numero più famoso del mondo. La scelta della data è dovuta alla grafia anglosassone del numero 3.14, ovvero 3/14 che indica l’approssimazione ai centesimi di pi greco. Tanti celebrano la ricorrenza dalle ore 15, per adeguarsi all’approssimazione 3.1415. Si tratta forse del numero più famoso che esprime il rapporto tra la circonferenza e il suo diametro, 3,14.

Per i matematici questo numero è un ‘vecchio amico’ nel quale ci imbattiamo continuamente,” ha dichiarato Elisabetta Strickland, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica e docente di algebra all’università di Roma Tor Vergata. “E’ un numero molto bello anche esteticamente e non è un caso che si festeggi, ma il vero senso di giornate come queste è promuovere l’interesse per la matematica“.

pi greco day (4)Utilizzato sin dai tempi dei Babilonesi, il Pi Greco è il prodotto del rapporto fra la circonferenza del cerchio e il suo diametro, e serve a calcolare area e circonferenza del cerchio. Il suo nome si deve al matematico William Jones, che nel 1706 ha chiamato Pi Greco questo numero in onore di Pitagora (Pi). I primi festeggiamenti in suo onore risalgono al 1988, quando il fisico Larry Shaw ha inaugurato la tradizione del Pi Day a San Francisco. La prima edizione prevedeva il preparare torte (per la somiglianza tra le parole “pie”, torta, e “pi”) e il marciare in circolo intorno al museo.

Al Pi Greco, che esprime il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro, dobbiamo molto: ha una storia millenaria, e continua ad essere protagonista della nostra vita quotidiana.
Il Pi greco rientra in moltissime leggi della fisica e della matematica e ha innumerevoli applicazioni pratiche: è fondamentale per calcolare le orbite dei satelliti, per prevedere l’andamento dei mercati finanziari e per studiare le onde elettromagnetiche con cui comunicano gli smartphone“, spiega Anna Maria Paganoni, docente di statistica al Politecnico di Milano.

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