Ad Aprile riapre il Giardino di Ninfa, monumento naturale a due passi da Latina

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L’1 ed il 2 aprile sono i primi giorni di apertura dell’Oasi di Ninfa per il 2017. L’oasi, conosciuta come Giardino di Ninfa, è situata nel comune di Cisterna di Latina, nel Lazio, ed è raggiungibile da Roma percorrendo la via Appia.

È un luogo magico e suggestivo che sfoggia tutto il suo fascino proprio nella stagione primaverile. Il giardino è ricchissimo di specie esotiche e resti archeologici, fra cui i resti delle mura, antiche chiese e torri medievali. Rigoglioso e pieno di fascino, il Giardino ospita anche un piccolo e limpidissimo lago, alimentato da sorgenti carsiche il cui bacino di alimentazione ricade nei vicini monti Lepini.

Ninfa fu una città medioevale ricca ed importante. L’importanza era direttamente legata alla sua posizione, lungo la via obbligata che collegava Roma a Napoli dopo che l’Appia era stata abbandonata a causa degli impaludamenti che si verificavano in alcuni mesi dell’anno nel tratto fra Cisterna e Terracina. Contribuivano ad arricchirla i pedaggi pagati dai viandanti e mercanti che vi passavano e l’attività di mulini, concerie ed altre industrie favorite dall’abbondanza delle acque.

Ninfa 096Fu distrutta dal Barbarossa nel 1167 perché aveva osato sfidarlo accogliendo il papa Alessandro III, inviso all’imperatore. Ricostruita e distrutta più volte, fu abbandonata definitivamente nel 1680 a causa delle febbri malariche e le rovine della città furono invase dalla vegetazione.

La famiglia Caetani, proprietaria dell’area, a partire dal 1920 cominciò a trasformarla in un giardino botanico in cui fece mettere a dimora piante provenienti da tutto il mondo.

Attualmente, insieme ad un’ampia area circostante, è un’oasi naturalistica gestita dalla Fondazione Caetani; in essa lecci e cipressi nostrani vivono a pochi metri da aceri canadesi, ciliegi giapponesi, meli ornamentali, magnolie, bambù, banani, alberi di Giuda, pini nostrani ed esotici, in un insieme armonico e colorato che soprattutto in questa stagione regala scorci indimenticabili.

La fertilità del terreno, l’abbondanza di acque ed il clima mite a pochi chilometri dal mare ed al riparo della rupe di Norma creano un microclima particolarmente favorevole alla crescita della vegetazione tanto che si possono osservare alberi di dimensioni veramente imponenti, apparentemente pluricentenari, ma che in realtà non arrivano al secolo. Fra questi un pioppo nero che con i suoi otto metri di circonferenza di base è fra gli alberi più grandi d’Italia.

È visitabile solo in alcuni giorni e per questo conviene informarsi a questo link sui giorni di apertura.

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