Allerta Meteo, Atlantico furioso: gli uragani “Jose” e “Maria” fanno sempre più paura, attenzione anche in Europa [MAPPE]

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L’Uragano “Maria” è un “mostro” di 5ª categoria sulla scala Saffir-Simpson: ha già flagellato numerose isole Caraibiche, come Dominica dove gli abitanti “hanno perso tutto ciò che avrebbero potuto perdere“: lo ha detto il primo ministro dell’isola caraibica, Roosvelt Skerrit. “Il vento ha portato via i tetti delle abitazioni di tutte le persone con cui ho parlato. Quello della mia residenza ufficiale e’ stato il primo a volare via“, ha scritto il capo di governo su Facebook. “I primi rapporti parlano di una distruzione molto estesa“, ha aggiunto Skerrit, che ha chiesto “qualsiasi tipo di aiuto“, inclusi elicotteri per valutare i danni dall’alto. Nessuna vittima segnalata, per ora, ma si temono frane per le pesanti piogge previste. L’allerta per l’uragano di categoria 5 era scattata ieri sera. Porti e aeroporti sono stati chiusi e i residenti vicino al mare sono stati invitati a spostarsi nelle zone più alte dell’isola. Nel 1979 Dominica era stata devastata da un altro uragano di categoria 5, David. L’isola si trova a sud-est di Guadalupe e a nord-ovest di Martinica. Stato membro del Commonwealth, non va confusa con la Repubblica Dominicana.

Le isole di Saint-Martin e Saint-Barthe’le’my, nelle Antille francesi, passeranno in stato di “allerta massima” per l’imminente passaggio dell’uragano Maria. L’allerta viola, il livello più alto nella scala del rischio, verrà decretato a partire da mezzogiorno (le 18:00 a Parigi e Roma), hanno annunciato le autorità locali. Le due isole sono già state devastate dall’uragano Irma una decina di giorni fa.

Intanto più a Nord, al largo di New York, insiste l’uragano Jose che nei prossimi giorni raggiungerà il Canada, colpendo la penisola della Nuova Scozia e muovendosi poi lentamente verso l’Europa. Così queste tempeste potranno influenzare in modo molto pesante anche il clima europeo nella fase iniziale dell’autunno, rinforzando la “Depressione d’Islanda” e la circolazione climatica zonale, spingendo forti cicloni nelle zone più settentrionali e occidentali del Vecchio Continente.

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