Il London Mithraeum (Tempio di Mitra), questo il suo nome inglese, venne scoperto soltanto per caso nel 1954, quando erano ancora in corso le sistemazioni di alcuni edifici nell’East London a seguito dei bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. Il tempio venne ritrovato lungo quella che era la sponda orientale del torrente Walbrook, ora interrato e gli scavi furono guidati dall’archeologo William Francis Grimes, direttore del Museum of London. La Gran Bretagna è una terra dove i Romani hanno lasciato molte tracce del loro passaggio (pensiamo, ad esempio, al Vallo Adriano, alle sacre terme di Bath, all’anfiteatro di St Albans, oltre alla prima capitale a Colchester, a Exter con le sue mura e agli spettacolari mosaici di ville patrizie. Il tempio di Mitra, senza ombra di dubbio il rinvenimento più importante dello scorso secolo nella zona, dopo un’accurata opera di restauro, da domani, 14 novembre, riaprirà gratuitamente al pubblico nella sua originaria sede. La popolarità della scoperta del sito archeologico non riuscì a fermare i lavori per la costruzione della Bucklersbury house, un edificio modernista di 14 piani, destinato a occupare la stessa superficie del tempio tanto che, nel 1962, quet’ultimo venne riassemblato a circa 90-100 metri rispetto al luogo dove sorgeva in origine, sempre lungo Queen Victoria Street, nel cuore della City. Quando però nel 2009 la società Blomberg ha ottenuto il permesso per la costruzione del suo nuovo quartier generale, è riuscita ad ottenere il permesso per riportare il London Mitraeum nella sua vecchia sede ed i reperti sono stati, nel frattempo, conservati nel Museo di Londra. Ora è finalmente tutto pronto per far risplendere il Tempio di Mitra, rimontato nel seminterrato del Bloomberg Building, sette metri sotto il livello stradale, nella suo sito d’origine. Questo tesoro, che da quando è stato portato alla luce ha attirato più di 30 mila visitatori ogni giorno, può essere visitato con un sottofondo di rumori per rivivere l’atmosfera del tempo, quando gli adoratori di Mitra pregevano il loro Dio. Tra i 15 mila oggetti rimvenuti: gioielli, scarpe, ossa di animali, ceramiche e spille e persino una tavoletta di legno datata 8 gennaio 57, ritenuta il primo documento scritto a mano datato dalla Gran Bretagna.