L’astronauta Luca Parmitano è pronto alla partenza: tanti riti e tradizioni, la Soyuz in rampa di lancio a Baikonur [GALLERY]

Manca poco ormai al lancio dell'astronauta italiano ESA Luca Parmitano: sarà il primo comandante italiano della Stazione Spaziale
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Al cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, si sono concluse le operazioni di roll-out (trasporto e posizionamento alla rampa di lancio) della Soyuz MS-13 e del suo lanciatore, che il 20 Luglio porteranno sulla Stazione Spaziale Internazionale l’astronauta italiano ESA Luca Parmitano, Andrew Morgan della NASA ed il comandante russo Alexander Skvortsov di Roscosmos.
Alle 7 ora locale (le 4 in Italia), come da tradizione la navicella di Parmitano e del resto dell’equipaggio della Spedizione 60/61 è partita dall’hangar di assemblaggio, diretta su rotaia verso la rampa di lancio N 1 del cosmodromo, intitolata al cosmonauta sovietico Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio. Il treno ha viaggiato a passo d’uomo, alla velocità di 2 km/h. Tra i rituali di buon auspicio, il lancio di monetine sui binari dove passa il mezzo: l’usanza è ufficialmente proibita da anni per questioni di sicurezza, ma i militari russi che controllano le attività al cosmodromo a volte chiudono un occhio.
Arrivata alla rampa di lancio la navicella incapsulata al suo lanciatore – alto circa 50 metri – è stata sollevata e issata in posizione verticale. I bracci di sicurezza della rampa si sono poi chiusi, e verranno riaperti solo al momento della partenza, quando la Soyuz riceverà la spinta dai propulsori.
Quella del 20 Luglio sarà l’ultima missione a partire dalla rampa di lancio Gagarin, che verrà poi chiusa per lavori di ristrutturazione.

Tradizioni, riti e leggende accompagnano i lanci verso la ISS

luca parmitanoI giorni che precedono i lanci dal cosmodromo di Baikonur, sono caratterizzati da tradizioni, riti e leggende. L’equipaggio della missione riproduce passo passo quanto fatto nel 1961 da Gagarin, ed in più, col tempo sono stati aggiunti nuovi riti, come la benedizione del razzo e della capsula Soyuz.
Quando l’equipaggio parte da Mosca, alla volta del Kazakistan, gli astronauti rendono omaggio a Gagarin, morto nel 1968 a 34 anni, portando dei garofani sulla sua tomba e su quella del padre del programma spaziale sovietico Sergey Korolev, entrambe sotto le mura del Cremlino.
Poi l’equipaggio principale e quello di riserva vanno in quarantena all’hotel Cosmonaut a Baikonur.
Cinque giorni prima del lancio gli astronauti partecipano alla cerimonia con cui vengono issate le bandiere dei Paesi che partecipano alla missione verso la ISS.
A Baikonur ogni astronauta che parte la prima volta pianta un albero nel “Giardino dei cosmonauti”: Gagarin è stato il primo. Entrambi gli equipaggi devono visitare il museo di Korolev e lasciare una firma su una parete, vicino alle foto-ritratto di tutti gli astronauti partiti dal cosmodromo:  sono 121.
Due giorni prima del lancio, viene effettuato il roll-out del razzo e della capsula Soyuz: alle 7 ora locale il “Treno del cosmo” li porta, molto lentamente, alla rampa di lancio. Il razzo e la capsula Soyuz vengono poi posizionati in verticale.
La notte della vigilia si guarda un film russo del 1969, “Sole bianco del deserto”. Il giorno del lancio, ogni astronauta deve lasciare la sua firma sulla porta della stanza in cui ha dormito e bere champagne. Subito dopo, si esce dall’hotel Cosmonaut – dove risuona la canzone “Trava u doma” (L’erba vicino casa) – per dirigersi al bus, che li porterà alla navicella.
Sulla navicella il comandante porta un oggetto di valore affettivo, di solito un giocattolo dei figli, che servirà simbolicamente a riconoscere il momento in cui si entra in orbita e inizia lo stato di microgravità.

Conto alla rovescia per il lancio di Luca Parmitano: sarà il primo comandante italiano della Stazione Spaziale

missione beyond parmitanoParmitano partirà alla volta della Stazione Spaziale Internazionale dal Cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, alle 18:29 ora italiana del 20 Luglio, a bordo della Soyuz, assieme al russo Alexandr Skvortsov e allo statunitense Andrew Morgan.
L’astronauta italiano ha scelto Beyond (“Oltre”) come nome della sua nuova missione, come richiamo a guardare verso altri e nuovi orizzonti.

Dopo la missione “Volare” dell’ASI nel 2013 che lo ha consacrato primo italiano a eseguire una passeggiata spaziale, la nuova avventura spaziale di Luca lo porterà a vivere circa 200 giorni nel primo avamposto umano nello Spazio: Luca potrebbe conquistare un altro primato in orbita per la maggiore permanenza nello spazio, ad oggi detenuto dall’italiana Samantha Cristoforetti, rimasta ben 199 giorni in orbita.

Siciliano, classe ’76, colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana, Parmitano sarà il primo italiano a ricoprire il ruolo di comandante della Stazione Spaziale nella seconda parte della Expedition 60/61: prima di lui solo altri due europei hanno avuto la guida della Stazione Spaziale.

Copyright ESA

Beyond è la 12ª missione che coinvolge uno o più astronauti italiani e la decima sulla ISS. Si tratta di una missione gestita dall’ESA mentre alcuni dei voli precedenti che hanno visto coinvolti astronauti italiani – lo stesso Luca Parmitano nel 2013, Paolo Nespoli nel 2007 e 2017, Samantha Cristoforetti nel 2014 e Roberto Vittori nel 2011 – erano missioni guidate dall’Agenzia Spaziale Italiana sulla base del Memorandum siglato con la Nasa del 1997.

A tenere impegnato l’astronauta italiano nella sua lunga permanenza in orbita saranno 50 esperimenti scientifici, tra cui 6 nuovi esperimenti sviluppati dall’Agenzia Spaziale Italiana: si tratta degli esperimenti Nutriss, Acoustic Diagnostics, Amyloid Aggregation, Lidal, Xenogriss e Mini-Euso e toccheranno diversi settori della ricerca.

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