Diga California: è una corsa contro il tempo per evitare il disastro, si rischia un muro d’acqua alto 10 metri [GALLERY]

  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
  • LaPresse/Reuters
/
MeteoWeb

L’imperativo è chiudere la falla e farlo in fretta: in caso contrario un muro di acqua alto quasi 10 metri potrebbe travolgere la comunità ai piedi della diga di Oroville, in California. Nell’area dove si trova la ‘Big Dam’, la più alta degli Stati Uniti, ossia circa 250 chilometri a nord di San Francisco, si lavora in una corsa contro il tempo al fine di tappare la crepa che si è aperta in uno dei canali di scolo di emergenza. Se non si riesce a far abbassare il livello dell’acqua dell’omonimo lago di Oroville prima dell’arrivo dei temporali previsti nei prossimi giorni si rischia un disastro.

La messa in sicurezza sta procedendo mediante l’utilizzo di due elicotteri che gettano sacchi di pietre sulla falla. Secondo gli ultimi aggiornamenti qualche progresso è stato fatto e il livello del lago si sta abbassando di circa due metri e mezzo al giorno: l’obiettivo è quello di portare il livello del lago entro giovedì a 262 metri, mentre attualmente è a 270. Nonostante i progressi, permane lo stato di emergenza, così come resta in vigore l’ordine di evacuazione. Il governatore dello stato, Jerry Brown, ha anche scritto al presidente Trump per chiedere assistenza per i quasi 200 mila sfollati delle cittadine di Yuba, Butte e Sutter. In particolare Yuba era stata già colpita da un’alluvione nel 1995. All’epoca, sempre a causa di piogge torrenziali, si ruppero gli argini di tutti i fiumi della zona e in particolare Yuba City fu travolta dalle acque con un bilancio di 38 morti.

Nel frattempo infuriano le polemiche per un’emergenza che in realtà era annunciata. Il pericolo rappresentato dalla diga di Oroville era noto già nel 2005, quando sia le autorita’ federali sia quelle dello stato della California furono messe in guardia. Tuttavia gli avvertimenti furono ignorati. In particolare, secondo quanto riferiscono i media americani, si fece presente che il canale di scolo di emergenza non era un vero e proprio ‘sfioratore’ (come si chiama in gergo tecnico), piuttosto una diga più piccola di ritenuta delle acque che poi riversa lungo un versante sterrato. In caso di allagamenti, quindi, non sarebbe stato in grado di contenere l’acqua. Tuttavia per la messa in sicurezza ci sarebbero voluti milioni di dollari e all’epoca nessuno volle farsi carico della spesa. 

Condividi