Esplosione Stromboli, un morto e un ferito. Spiagge di Salina sgomberate per rischio tsunami [LIVE]

Esplosione Stromboli, un morto e un ferito sul vulcano delle isole Eolie
  • Immagini della sequenza esplosiva parossistica riprese dalle telecamere di sorveglianza dell’INGV Osservatorio Etneo. a) trabocchi lavici dalle bocche attive della terrazza craterica; b) la prima delle due esplosioni maggiori della sequenza ripresa dalla telecamera termica di Pizzo sopra la Fossa; c) seconda esplosione maggiore della sequenza, a distanza di circa trenta secondi dalla prima; d) la prima esplosione maggiore, ripresa dalla telecamera termica di quota 400 m.s.l.m.
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MeteoWeb

Un escursionista e’ morto e un altro e’ ferito sul versante dello Stromboli in eruzione. Lo riferisce il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella. In volo due elicotteri provenienti da Salerno e da Catania. Il canadair, spiega il comandante, non riesce a intervenire perche’ c’e’ troppo fumo e la zona e’ impervia. Il quadro drammatico e’ confermato anche dal sindaco di Lipari Marco Giorgianni. L’escursionista morto è stato colpito da lapilli incandescenti. E’ morto a Ginostra il turista deceduto per l’improvvisa eruzione dello Stromboli. Era con un amico su un sentiero libero di Punta del Corvo. Lo precisa il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni. In un primo momento si era appreso che il decesso era avvenuto nella zona sommitale del vulcano.

Su Stromboli la squadra dei vigili del fuoco di Lipari, trasportata dalla Capitaneria di Porto, sta raggiungendo attraverso una mulattiera Punta dei Corvi, dove si trova il corpo dell’escursionista deceduto. Un elicottero dei pompieri decollato da Salerno e’ impegnato nel salvataggio di due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficolta’ operative per il gran fumo. Sull’isola e’ stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.

“Dopo l’esplosione nel vulcano a Stromboli al momento non c’e’ pericolo per onde anomale o tsunami ma in via precauzionale sono state fatte sgomberare anche le spiagge dell’isola di Salina e si raccomanda di non accedervi fino a questa sera”. Lo afferma il sindaco Domenico Arabia.

La Prefettura di Messina ha attivato l’Unità di Crisi.

Evacuate a Ginostra una settantina di persone impaurite dalla situazione prodotta dall’eruzione. Lo rendono noto i vigili del fuoco. Su Stromboli la squadra dei pompieri di Lipari, trasportata dalla Capitaneria di Porto, ha raggiunto attraverso una mulattiera Punta dei Corvi. Presenti diversi incendi di vegetazione causati dall’eruzione, sui quali stanno ancora operando i canadair.

Esplosione Stromboli, “pioggia di fuoco: sembrava di stare all’inferno”

“Sembrava di stare all’inferno per la pioggia di fuoco che veniva dal cielo”. Lo ha detto don Giovanni Longo, parroco delle Chiese di Stromboli e Ginostra, all’agenzia di stampa del Sir, raccontando dell’eruzione alta due chilometri e che ha rilasciato lapilli di varia grandezza che hanno innescato una serie di incendi. “Un’altra parrocchiana – ha riferito il sacerdote – era in lacrime, spaventatissima. So che molta gente sta scappando, in fretta e furia stanno tutti facendo le valigie e provano a scappare”, aggiunge il parroco. Riferendo anche che in quei momenti successivi all’eruzione “c’e’ molta paura e panico su tutte le isole. Per quanto riguarda Stromboli purtroppo non sappiamo se c’era gente in escursione sul vulcano. A volte i turisti si avventurano da soli, per conto loro, facendo gite senza accompagnatori ufficiali. Ma il problema vero e’ quanto sta accadendo a Ginostra, che e’ una frazione di Stromboli” e dove la pioggia di lapilli ha incendiato e sta incendiando numerosi canneti. In inverno a Ginostra vive una ventina di persone, ora – con l’estate – saliti – a una sessantina, mentre a Stromboli si passa dal centinaio dell’inverno a moltissime persone, la gran parte turisti. Quanto accaduto oggi ha riportato alla mente quel che e’ successo nel 2002, quando un’eruzione simile provoco’ uno tsunami in tutto il basso Tirreno. C’e’ tanta paura che le cose possano ripetersi. Insomma la paura dell’onda anomala e’ tanta. E molta gente si e’ rifugiata in chiesa, perche’ si trova piu’ in alto rispetto al livello del mare.

A Ginostra tutti barricati in casa per i lapilli: “molti si sono rifugiati in mare”

C’e’ stata una violentissima esplosione seguita da una pioggia di lapilli incandescenti e materiale lavico. Tutte le persone che si trovavano al villaggio, circa un centinaio tra turisti e residenti, si sono barricate in casa e si sono lanciate in mare. La situazione e’ critica anche se al momento non ci risultano feriti“. Lo dice all’ANSA Gianluca Giuffre’, giornalista e proprietario di un bazar a Ginostra, la frazione a di Stromboli investita dall’esplosione. “Adesso siamo usciti dalle case – aggiunge Giuffe’ – anche se fuori c’e’ una densa nube di fumo e continua a cadere una pioggia di cenere. L’energia elettrica e’ stata interrotta, forse a causa di un guasto alla centrale. Alcuni turisti si sono precipitati sul molo, dove sta per attraccare l’aliscafo, con l’intenzione di abbandonare l’isola“. Durante il periodo invernale i residenti a Ginostra sono circa una trentina, compreso Gianluca Giuffre’. Un numero che cresce nel periodo estivo grazie ai numerosi turisti che affollano la frazione di Stromboli, raggiungibile solo via mare. La settimana scorsa a Ginostra si era tenuto uno spettacolo sugli scogli davanti al minuscolo approdo, nell’ambito del Festival del Teatro Eco Logico, dedicato alle donne pescatrici delle isole Eolie, alla presenza di un centinaio di spettatori.

“Sono volati lapilli” che “hanno provocato incendi” e “c’e’ tanta paura nella frazione di Ginostra, quella maggiormente danneggiata dall’esplosione del vulcano”. Cosi’ padre Giovanni, parroco di Stromboli, che da un’altra isola dell’arcipelago delle Eolie ha raccolto le testimonianze dei suoi fedeli presenti sull’isola. Anche lui non ha notizie di feriti, ma, aggiunge, chi “ha piu’ paura sta cercando di andare via da Ginostra, ma puo’ farlo soltanto via mare”.

Trenta persone che si trovavano a Ginostra, sono state imbarcate, dopo l’esplosione del vulcano di Stromboli, con l’aliscafo della liberty Lines. Un altro mezzo navale sta per recuperare altri turisti che sono in questa frazione del comune di Lipari. Ma la decisione di partire o rimanere li’ e’ a loro discrezione. Non e’ stato al momento avviato alcun piano di evacuazione. “Nessun allarmismo – dice il sindaco di Lipari Marco Giorgianni – solo fumo per il grosso incendio, la situazione e’ sotto controllo, stanno arrivando i canadair per spegnere il fuoco alimentato dal vento”. Aggiunge Giorgianni che “se pur trattandosi di un fenomeno di intensita’ piu’ elevata rispetto alla normale attivita’ del Vulcano, essa non ha prodotto conseguenze negative immediate a livello di maremoto o danni ingenti a cose e persone. Si e’ attivato immediatamente al Comune il centro operativo ed immediatamente sono state allertate Prefettura e Protezione Civile. A Ginostra, dove la caduta di lapilli ha causato alcuni incendi, stanno operando il personale dei Vigili del Fuoco, della Guardia Forestale, della Guardia Costiera e dei Carabinieri. Sul posto anche la Protezione Civile Comunale. “Pur non rilevandosi la necessita’ di evacuazione, comprendendo la paura e lo stato di agitazione dei presenti, – ribadisce – sono stati dirottati e messi a disposizione alcuni aliscafi per quanti volontariamente hanno preferito lasciare l’isola e raggiungere Lipari”.

Esplosione Stromboli, rischio maremoti: “stare lontani dal mare”

“La cosa più importante è stare in zone protette, nelle cosiddette aree ‘d’attesa’, come nella piazza di San Vincenzo, e lontani dal mare perchè un pericolo associato all’eruzione sono le frane che innescano maremoti, come avvenne nel 2002”. Così a RaiNews24 Guido Giordano, professore di Vulcanologia all’Università di Roma, in merito all’eruzione a Stromboli. La situazione è più critica a Ginostra, perchè “è un po’ meno riparata di Stromboli e si sono verificati degli incendi. Si sta provvedendo a spostare le persone in luoghi di sicurezza”, continua l’esperto. Inizialmente i residenti si sono barricati in casa per proteggersi dalla pioggia di cenere, mentre alcuni turisti si sono istintivamente buttati in mare. E’ però “necessario stare alcune decine di metri dal dislivello del mare, stare in contatto con i volontari della protezione civile e attendere istruzioni”, afferma Giordano, che spiega come si siano verificate “due vibrazioni: la prima di terra e la seconda acustica, d’orecchio. E’ probabile che la prima esplosione abbia avuto un effetto sismico”.

Esplosione Stromboli, l’esperto INGV: “è stata a 800 metri sul livello del mare”

L’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato che le reti di monitoraggio dell’Ingv hanno registrato due esplosioni di forte intensità dalla terrazza craterica dello Stromboli. “A partire dalle ore 16,46 e 10  si è verificato un parossisma che ha interessato l’area centro- meridionale della terrazza craterica dove si aprono le bocche dello Stromboli, a circa 800 metri di quota sul mare” ha spiegato all’Adnkronos il vulcanologo dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri.  Nel corso della forte esplosione sullo Stromboli, dall’Osservatorio Etneo dell’Ingv sono stati distinti due eventi esplosivi principali rispettivamente alle 16:46:10 e alle 16:46:40. Lo rende noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia riferendo che “la sequenza è stata preceduta alle 16:44: da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica“. “Ciò significa che si tratta di esplosioni più energetiche delle altre registrate di minore intensità” ha aggiunto Marco Neri. “Abbiamo osservato in campo una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 chilometri di altezza al di sopra della area sommitale del vulcano Stromboli disperdendosi poi in direzione sud-ovest“.  “I blocchi incandescenti di magma, che prima si frammentano e poi ricadono al suolo, ovvero i prodotti generati dal parossisma, sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano Stromboli” prevalentemente “nella Sciara del Fuoco, una sorta di valle che si apre sul fianco settentrionale, Nord occidentale, del vulcano“. Ad affermarlo all’Adnkronos è è il vulcanologo dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri. Il fenomeno, spiega ancora Neri, “è anche visibile sul tracciato sismico che mostra, oltre alle due esplosioni maggiori, circa 20 eventi esplosivi minori“. “Dopo la fase parossistica -aggiunge ancora il vulcanologo- il segnale del tremore è ora in diminuzione.

Stromboli, l’esperto INGV: “ci sono state 5 o 6 esplosioni in un secondo”

L’eruzione a Stromboli, che ha portato a un’ampia e potente esplosione, e’ catalogabile tra quelle piu’ gravi, tecnicamente un’eruzione “parossistica”, come se ne verificano al massimo 5 o 6 in un secolo. Lo spiega all’Agi Gianfilippo Deastis, vulcanologo dell’Ingv, che si trova sul posto. “L’esplosione di oggi – sottolinea – e’ diversa dall’ultima, quella del 25 giugno, definita ‘esplosione maggiore’, con una colonna di fumo alta e la ricaduta di materiale oltre l’area craterica. L’evento odierno e’ molto piu’ violento, con una colonna eruttiva di almeno 2,5-3 chilometri di altezza, e numerosi lapilli e brandelli di lava sparati fuori e ricaduti ben oltre l’area del cratere, tanto che qui ci sono diversi incendi, soprattutto a Ginostra, dove le fiamme lambiscono il paese, in un fronte molto ampio”. L’ultima esplosione di questo tipo “si e’ verificata nel 2003”.

Stromboli, violente esplosioni sul vulcano: panico alle isole Eolie, turisti si gettano in acqua. “L’isola non si vede più”

Esplosione Stromboli, rischio maremoti: “stare lontani dalle coste”

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