Etna, è un’eruzione spettacolare: fontane di lava altissime, boati e pioggia di cenere intorno al vulcano

  • Foto di Simone Destro - https://www.instagram.com/p/BFjKW5CFY4e/
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Continua senza sosta la spettacolare e violenta eruzione dell’Etna: il vulcano è tornato in attività dopo 5 mesi dal dicembre 2015, quando si era reso protagonista di numerosi intensi eventi eruttivi sempre nell’area sommitale. Anche l’eruzione di oggi è esclusivamente legata alla zona sommitale del vulcano, oltre i 3.000 metri di altitudine: intorno alle 13:20 è “esplosa” la Voragine, il principale cratere del vulcano, che da quasi tre ore sta proiettando verso l’atmosfera fontane di lava altissime fino a 400-500 metri, con una grande colonna di fumo che si muove verso est sul mar Jonio provocando fitte piogge nere nell’area orientale del vulcano.

Quest’attività è accompagnata da boati e tremori che vengono avvertiti dalla popolazione in molte località circostanti il vulcano.

Gli ultimi mesi dell’Etna e il risveglio dei giorni scorsi fino al parossismo in atto

A parte l’isolato piccolo evento del 23 febbraio 2016, da dicembre ai giorni scorsi il vulcano si era mantenuto molto tranquillo, senza attività significativa. Invece sa inizio aprile s’è osservata una lenta e graduale ripresa dell’attività eruttiva sommitale, con un aumento dell’emissione di gas soprattutto dal Cratere di Nord-Est  e dalla bocca apertasi il 25 novembre 2015 sull’alto fianco orientale del Nuovo Cratere di Sud-Est.  Tale degassamento è stato accompagnato, in maniera molto discontinua, da piccole emissioni di cenere; durante la prima metà di maggio queste emissioni dal Nuovo Cratere di Sud-Est hanno prodotto anche piccole anomalie. Poi nella giornata del 7 maggio, si è osservato un aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico la cui sorgente si è spostata verso il Nuovo Cratere di Sud-Est, e allo stesso tempo è comparsa una sorgente di segnali infrasonici in corrispondenza del Nuovo Cratere di Sud-Est.

Poi, nella notte del 16 maggio, si sono osservati deboli e rari bagliori alla bocca del 25 novembre del Nuovo Cratere di Sud-Est, nuovamente accompagnati da segnali infrasonici con origine al medesimo cratere. Nelle prime ore del 17 maggio, le reti strumentali dell’INGV-Osservatorio Etneo hanno registrato un graduale aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, accompagnato da segnali infrasonici provenienti dal Cratere di Nord-Est e un intenso degassamento accompagnato da sporadiche e deboli emissioni di cenere dallo stesso cratere. Personale INGV-OE presente in zona Grotta del Gelo (sopra Randazzo) ha riferito di avere udito boati, probabilmente provenienti dal Cratere di Nord-Est. L’attività si è intensificata dapprima nella serata di ieri, e poi appunto alle 13.20 di oggi con l’inizio del vero e proprio parossismo, ancora in corso.

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