Fari, torri ed edifici costieri storici dell’Italia in concessione ai privati: ecco i luoghi da sogno a bando [GALLERY]

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  • Il Faro Spignon
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Fari, ma anche torri ed edifici costieri statali vanno in concessione ai privati. È stato presentato oggi il bando di gara 2016, che sarà pubblicato domani in Gazzetta Ufficiale, del progetto Valore Paese-FARI per l’assegnazione di 20 beni di proprietà dello stato. L’iniziativa, realizzata da Agenzia del Demanio e Difesa Servizi Spa, dà seguito a quanto già realizzato lo scorso anno, quando furono dati in affitto a privati 9 FARI lungo le coste italiane. Protagonista del bando 2016 è la Sicilia, con 9 beni in lista, seguita dalla Puglia (4 immobili) e altre 6 regioni.

Si tratta del secondo bando di questo genere dopo il primo dell’anno scorso, accolto con grande partecipazione ed entusiasmo da parte degli investitori. Questa la lista dei beni siciliani 2016: Padiglione Punta del Pero (Siracusa), Stand Florio (Palermo), Faro di Capo Zafferano (Santa Flavia, Palermo), Faro di Riposto (Catania), Faro di Capo Mulini (Acireale, Catania), Faro di Punta Libeccio (Marettimo, Trapani), Faro di Punta Spadillo (Pantelleria, Trapani), Faro di Capo Milazzo (Messina), Faro S.Maria Salina (Messina). Cui si aggiungono 4 pugliesi: Torre Castelluccia (Pulsano, Taranto), Convento S.Domenico Maggiore Monteoliveto (Taranto), Torre d’Ayala (Taranto), Faro di Torre Preposti (Vieste, Foggia). Due opportunita’ in Toscana con Faro di Punta Polveraia (isola Elba, Livorno), Faro Formiche (Grosseto). Infine Torre Angellara (Salerno), Faro di Capo Rizzuto (Crotone), Faro della Guardia (Ponza, Latina), Faro del Po di Goro (Ferrara), Faro Spignon (Venezia). “Nella valutazione delle offerte- dice Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio- verranno considerati per il 60% gli aspetti qualitativi e per il 40% quelli economici”.

“L’anno scorso abbiamo ottenuto un successo straordinario. Quello che prima rappresentava un costo per lo stato, oltre 200 mila euro solo per la gestione ordinaria, porterà adesso nelle casse pubbliche circa 340 mila euro all’anno, con molte ricadute economiche, fra cui 6 milioni di euro di investimenti diretti, 20 milioni di euro di ricadute complessive e un centinaio di assunzioni”, ha commentato Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio.     “Il successo del primo bando è legato ad una attività di regolarizzazione catastale dei beni che abbiano condotto prima della pubblicazione del bando e che ha tranquillizzato il mercato sulla serietà della nostra proposta”, ha continuato Reggi.

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro il 19 dicembre e dovranno contenere un progetto di recupero e riuso dell’immobile che potrà essere dato in concessione per un massimo di 50 anni. “Trasformare una perdita in un’opportunità economica. Quanti casi come questi potremmo avere in Italia, col suo patrimonio architettonico e artistico?” È la domanda retorica che si è posto Lamberto Mancini, direttore generale del Touring Club Italiano. “Questo tipo di operazione va nella direzione giusta, verso la valorizzazione sostenibile di immobili che sarebbero altrimenti un costo per la collettività”.

“Il bando di gara 2015 per l’affitto di fari e’ stato un grande successo. Dai 9 fari aggiudicati e che sarebbero costati oltre 200mila euro per la manutenzione e 4 milioni di soldi pubblici per metterli in sicurezza, abbiamo ottenuto un ricavo di 340 mila euro, per una ricaduta di oltre 20 milioni di euro” . Lo dice Roberto Reggi, direttore dell’Agenzia del Demanio, oggi alla presentazione del bando di gara 2.0, quello del 2016 con scadenza fissata al 19 dicembre. Numeri positivi anche sul fronte occupazione, “visto che le aggiudicazioni hanno portato all’assunzione di oltre cento operatori”, spiega Reggi. “C’e’ stato subito grande entusiasmo quando abbiamo messo i primi beni in gara- conferma Fausto Recchia, ad di Difesa Servizi Spa- e’ andata talmente bene che ci abbiamo preso gusto e ora fisseremo un appuntamento annuale” .

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