Collassata la frana di Gallivaggio: ecco FOTO e VIDEO, finisce l’incubo dell’isolamento per i Comuni dell’alta Vachiavenna

  • Frana Gallivaggio
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E’ collassata ieri, intorno alle 16:30, la frana di Gallivaggio nel Comune di San Giacomo Filippo (Sondrio). I movimenti sono stati seguiti in tempo reale dal Centro di monitoraggio geologico di Arpa Lombardia che, già fra dicembre 2017 e febbraio scorso, li aveva segnalati come anomali agli enti competenti.

Dal sorvolo effettuato dai tecnici Arpa nei minuti immediatamente successivi alla caduta della frana si è potuto verificare che, fortunatamente, non vi sono stati – se non in marniera molto lieve – danni alla viabilità della sottostante SS 36.
Anche i frammenti di roccia che hanno colpito il Santuario della Madonna di Gallivaggio non sembrano aver causato danni significativi.
L’attività di monitoraggio proseguirà incessantemente fino a domani per verificare la stabilità dei nuovi fronti rocciosi venuti alla luce a seguito del collasso di parte della parete.

Frana GallivaggioNella mattinata dello scorso giovedì 24 maggio, il CMG aveva comunicato il superamento della soglia di moderata criticità, attivando la propria sala operativa h24 per seguire l’evolversi dei movimenti della frana e garantire il perfetto funzionamento dei sistemi di monitoraggio. Sempre giovedì, nel tardo pomeriggio, si era poi riscontrato anche il superamento della soglia successiva di elevata criticità.
Da allora in poi la frana è stata tenuta ancor più sotto stretto controllo fino a quando ieri, 28 maggio, il report del Centro ha evidenziato il progredire dell’accelerazione e il manifestarsi di una situazione di estrema pericolosità. I dati raccolti a seguito dei sopralluoghi effettuati nella scorsa serata e nel pomeriggio di ieri hanno infine fornito un ulteriore aggiornamento, comunicato da Arpa a Regione Lombardia alle 16: la frana procedeva a una velocità di circa 2 cm all’ora e la situazione era ormai prossima al collasso.

Il dissesto del Gallivaggio è monitorato dal 2011.

Il distacco della consistente porzione della montagna, da giorni, incombeva come una spada di Damocle sul sottostante santuario della Madonna di Gallivaggio, nel territorio comunale di San Giacomo Filippo (Sondrio).

Lo spavento, fra gli abitanti della zona che hanno udito il fortissimo fragore, è stato tanto. Da giorni la SS36 dello Spluga, in quel tratto, era totalmente chiusa al traffico proprio per la minaccia di caduta della frana stimata dagli esperti in circa 5 mila metri cubi.

Rimangono evacuate le uniche due persone che, nella serata di ieri, erano state allontanate dalla località. Permane la chiusura anche della statale con i forti disagi per circa 1.500 residenti dei paesi turistici di Madesimo, Campodolcino e parte dello stesso San Giacomo Filippo.

Con la caduta della frana del Gallivaggio, in provincia di Sondrio, finisce l’incubo dell’isolamento per i Comuni dell’alta Val Chiavenna“, ha spiegato l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni, Massimo Sertori. “Quanto accaduto conferma che le cautele, le precauzioni, i divieti che sono stati imposti al territorio in questo mese e mezzo, erano purtroppo giustificati, perché alla fine la montagna ha deciso di franare, e conferma anche che tutte le attenzioni e prudenze che sono state adottate dai Sindaci attraverso le ordinanze, dal divieto di transito alla evacuazione dell’area, sono servite ad evitare la perdita di vite umane e qualsiasi genere di rischio per la pubblica incolumità“. “La caduta della frana non significa che tutto immediatamente ritornerà come prima, perché è necessario un supplemento di pazienza che permetta di accertare che la parete sia completamente messa in sicurezza, ed eventualmente abbattere ammassi rocciosi ancora pericolanti. Positivo è che i danni che inevitabilmente hanno subito i fabbricati sottostanti non sembrano, a prima vista, essere stati catastrofici, in quanto la maggior parte dei detriti sembra essere stata intercettata dalle opere di difesa realizzata negli anni scorsi“. “Il collasso non deve inoltre distoglierci dall’obiettivo di realizzare il bypass che consentirà di aggirare l’area potenzialmente a rischio, perchéquanto accaduto in queste settimane ci ha dimostrato l’utilità di avere un tracciato alternativo. Appena l’area sarà accessibile, verrà verificata l’effettiva consistenza della parete, delle strutture religiose e civili, della strada, del ponte, e potrà essere fissato un cronoprogramma per il ritorno alla normalità“. “Un ringraziamento particolare va ai cittadini di Madesimo e Campodolcino, ai Sindaci, agli Amministratori e tecnici della Comunita’ Montana, della Provincia, di ARPA e di Regione Lombardia, e infine alle Aziende che hanno lavorato per settimane in una situazione di estremo pericolo. La Madonna del Gallivaggio ha ancora il suo Santuario“.

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