Giro d’Italia 2017, San Candido: storia e attrattive turistiche [GALLERY]

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San Candido, Innichen in tedesco, è un comune italiano di poco più di 3000 abitanti della provincia autonoma di Bolzano, in Trentino Alto Adige. Situato a 1175 metri d’altudine, estendendosi lungo le sponde del fiume Drava, vanta una storia molto affascinante. Verso il 1000 a.C. venne attraversato da popolazioni illiriche provenienti da Sud est, nomadi e allevatori di bestiame. Nel 4° secolo a.C. nella zona si insediarono tribù celtiche che, accanto all’allevamento, praticavano l’agricoltura. Esse fondarono un piccolo villaggio fortificato. I Romani dal 15 a.C. fondarono le province romane di Rezia e Norico, dentro cui si trovava anche San Candido. L’impero romano iniziò a costruire Via Claudia Augusta, oltre ad una prima stazione, Littammu. Il paese venne forse distrutto verso la fine del VI secolo da Slavi e Bavari. Centro religioso dell’Alta Pusteria, ottenne dall’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia, nel 965, l’immunità. Durante la prima Guerra Mondiale, trovandosi nelle immediate retrovie del fronte, divenne centro ospedaliero. Cosa visitare? Il centro di San Candido è pedonale e si rimane subito affascinati dalle vie curate, gli edifici con le facciate decorate e i negozi tipici che animano il paese. Sembra davvero di essere in una fiaba. La zona è molto vivace, animata e ideale per passeggiare godendosi un po’ di sano shopping tra le montagne. Imperdibile è il parco acquatico di San Candido, un’oasi di pace immersa nella natura dove rilassarsi in compagnia tra scivoli d’acqua, prati e piscine. Oltre alle zone ludiche è presente un’area benessere con saune, idromassaggi, bagni aromatici e percorsi benessere con vista Dolomiti. Altro must del luogo è la Collegiata di San Candido, l’antica chiesa costruita in stile romanico nel 1143, edificata come una vera e propria fortezza, dalla quale svetta una torre gotica in mattoni. Al suo interno si possono ammirare la cripta e l’affresco della cupola. Un’altra Chiesa da vedere è quella Parrocchiale di San Michele, costruita nel XII secolo, ma che oggi ci appare in stile rococò, così come imperdibili sono la Chiesa e il Convento dei Francescani, un complesso religioso risalente al XVII secolo, oppure le Cappelle di Altötting e del Santo Sepolcro. Un altro punto d’interesse che merita di essere visitato sono i bagni di San Candido, un complesso termale costruito nel secolo XIX ma sfruttato già in epoche remote per la presenza di sorgive sulfuree. Il Dolomythos è il museo interattivo di San Candido dedicato alle Dolomiti, in cui si può scoprire tutta la storia e le leggende legate a queste montagne con reperti fossili, cristalli alpini e testimonianze che raccontano dei cambiamenti del territorio nel corso dei secoli. Nei dintorni: il Monte Baranci, che sia in estate sia in inverno offre percorsi avventura per grandi e bambini, offrendo percorsi di trekking e arrampicata, il parco divertimento Fun-Park per sciare e impratichirsi con lo slittino sulla neve. In alternativa ci si può immergere nel verde incontaminato del Parco Naturale Tre Cime, uno dei patrimoni Unesco, di cui San Candido fa parte. Chi ama i percorsi in bici, infine, può intraprendere la pista ciclabile che collega Dobbiaco a Lienz. La cucina che viene proposta nella località di San Candido poggia su ingredienti gustosi e genuini. Tra i primi piatti spiccano i canederli allo speck, un piatto molto comune da trovare in ogni ristorante della zona, a base di pane, latte e speck a formare delle piccole sfere che andranno cotte in una gustosa e rinfrancante zuppa. Un’altra ottima zuppa ideale per il periodo invernale è quella a base di orzo e pezzi di carne affumicata; si tratta di un piatto talmente ricco che spesso viene presentato come piatto unico. Gli ingredienti del bosco non possono di certo mancare a San Candido: ottimi sono i ravioli ripieni di funghi ed erbette profumate, serviti con del burro o della panna fresca. Per finire un ottimo pranzo alla trentina, non possono non mancare i dolci: tra i più gettonati ci sono lo strudel di mele e gli zelten, delle tortine a base di frutta secca.

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